“Basta nasconderci”, Szczesny smentisce Allegri: la Juventus è da scudetto

Mentre la Juventus viaggia a ritmi alti, Allegri abbassa le aspettative: ma Szczesny parla apertamente di scudetto. Dove sta la verità?

CalcioWeb

Quando si parla di Juventus viene fuori un cortocircuito logico secondo il quale la squadra più vincente d’Italia, il cui motto auto-coniato è “Vincere è l’unica cosa che conta“, capace nel passato recente di aprire una striscia di 9 scudetti vinti consecutivamente, con il monte ingaggi più alto della Serie A, l’allenatore più pagato per distacco, da qualche anno debba accontentarsi di un piazzamento Champions.

Rispetto al passato, è vero che le dirette concorrenti si sono rinforzate, che la Juventus ha anche perso qualche pedina importante, che deve fare i conti con una situazione economica non semplice (l’Inter non è che se la passi meglio, il Milan è da poco tornato virtuoso), ma sentir parlare di tale ridimensionamento di obiettivi e prospettive dalle parti di Vinovo fa sorridere.

E fa sorridere perchè ha l’aria di essere un tentativo di autoconvincimento che viene trasmesso, in maniera ‘juventinamente aziendalista‘ da società, allenatore e tifoso medio. A impedire che il motto diventi “Il piazzamento Champions è l’unica cosa che conta“, ci ha pensato però una voce fuori dal coro.

Szczesny: “scudetto? Basta nascondersi”

Non mi aspettavo un percorso così importante l’estate scorsa, ma siamo lì e non possiamo più nasconderci. Io voglio vincere. Abbiamo lo spirito, finora ha fatto la differenza. Bisogna solo continuare così perchè ci ha portato a ottenere i risultati“. Queste parole, riportate da “La Gazzetta dello Sport”, sono di Wojciech Szczesny, portiere della Juventus che sull’argomento scudetto ha espresso un pensiero tanto chiaro quanto scontato. La Juventus ha l’obbligo di puntare allo scudetto.

Il gioco di Allegri: abbassare le aspettative

Massimiliano Allegri è un grande comunicatore. Sa come veicolare certi messaggi, sa farsi apprezzare, sa quando e come rifilare frecciatine più o meno velate, sa arrabbiarsi e fare la battuta che diventa virale. E sa anche come portare dalla sua parte i tifosi. Non è Mourinho, capobanda contro arbitri, sistema e nemici, tra polemiche, gesti delle manette e dichiarazioni al vetriolo.

Da buon toscano, Max se la gioca sulla dialettica: piazza un “buffi veri” di qua, un “bisogna fare i complimenti ai ragazzi” di là, un leggendario “pesce ratto” e il mitico “Corto Muso“, con la sua C aspirata e l’espressione da guascone. E se Allegri dice che la Juventus deve puntare al quarto posto, un po’ per gli infortuni, un po’ per le sentenze extra-campo, un po’ perchè abbassare le aspettative della propria squadra e alzare quelle delle rivali fa sempre comodo, anche i tifosi se ne convincono.

La Juventus è una squadra da scudetto o da quarto posto?

Eppure, quest’anno più di un allenatore (e anche qualche giocatore, Acerbi il più recente) hanno lanciato un segnale chiaro rispondendo a Max con la stessa moneta: anche la Juventus è forte ed è in lotta per lo scudetto. L’attestato di stima dei rivali accende un riflettore importante.

Il girone d’andata che sta per volgere al termine vede la Juventus a quota 43 punti, seconda dietro dell’Inter capolista a quota 45 che viene indicata universalmente come favorita per il titolo. Eppure, il percorso delle due squadre è praticamente identico: si fermano con le stesse squadre (Bologna, Sassuolo, Genoa), sono separate da 2 punti (l’Inter ha battuto l’Atalanta, la Juventus ha pareggiato, ndr) lo scontro diretto si è chiuso in parità.

L’Inter ha la rosa migliore della Juventus? Probabile. Far passare la rosa della Juventus, con Szczesny, Bremer, Danilo, Rabiot, Chiesa, Vlahovic e diversi altri giocatori di primo piano, come una rosa da “quarto posto” è però disonesto intellettualmente. Nelle ultime due stagioni, per altro, tanto il Milan quanto il Napoli, hanno vinto il titolo con squadre sulla carta inferiori all’Inter e che, nei pronostici di inizio campionato, venivano indicate fra le squadre in lotta per il quarto posto.

Inoltre, il famoso “Corto Muso” tanto caro ad Allegri è una tattica utile a sopperire a eventuali carenze della rosa. Difesa compatta, cinismo offensivo, barattare un gioco godibile per gli spettatori con maggiori possibilità di portare a casa 3 punti basandosi sulla regola numero 1 del calcio: vince chi fa più gol dell’avversario, anche uno solo in più.

Lo dicono gli avversari, lo dicono i numeri, lo dicono i calciatori stessi: ha ancora senso parlare di una Juventus da quarto posto, quando è palese che sia una squadra da scudetto?

Condividi