Il ritorno in campo e i motivi che lo hanno spinto a scommettere: le ammissioni di Nicolò Fagioli

Nicolò Fagioli parla agli studenti: le ammissioni del calciatore bianconero e la voglia di tornare presto in campo

CalcioWeb

Sono trascorsi quattro mesi dallo scandalo scommesse che ha visto coinvolti alcuni calciatori italiani, primo fra tutti il giovane Nicolò Fagioli.

Il centrocampista della Juventus è stato squalificato e dovrà anche incontrare i giovani per parlare della sua problematica: saranno 10 gli incontri previsti nelle misure alternative alla squalifica.

Ieri Fagioli ha tenuto il suo secondo incontro e ha parlato agli studenti di Condove, in Piemonte.

I motivi che hanno spinto Fagioli a scommettere

Non dico ancora di esserne già uscito, sicuramente è stato un periodo molto difficile e il percorso non si conclude in cinque mesi. Ma sicuramente sto facendo in modo di uscirne definitivamente. Cosa mi spingeva verso il gioco? Il principale motivo credo sia stato la noia“, ha dichiarato Fagioli, accompagnato dal dottor Paolo Jarre, specialista in tematiche legate all’azzardo patologico.

Sto bene, son felice di essere qua: dico ai giovani di non cominciare neanche a scommettere e di coltivare i loro sogni. Un anno fa è stato il periodo più difficile perché avevo problemi causati dal gioco. In quei casi diventa complesso gestire tutto da solo e a quel punto ho capito che dovevo chiedere aiuto. Cosa mi spingeva a mettere tanto denaro nel gioco? Forse avevo tanto tempo libero, la noia mi portava a giocare. Penso sia stata questa la principale causa: è cominciata così, ma dopo tempo è diventata una malattia“, ha aggiunto Fagioli.

La prima schedina a 16 anni, solamente una volta alla settimana, Man mano perdi i soldi, vuoi nascondere le cose ai genitori e così è diventato un problema. All’inizio non pensavo di andare incontro a delle conseguenze. Quando è diventata una malattia ho capito che potevo rischiare molto nella mia carriera, ma la paura veniva superata dall’adrenalina della giocata. È difficile rivivere l’adrenalina? Sì, ma ora trascorro più tempo libero con la famiglia e con gli amici, gioco a tennis e a padel“, ha confessato poi il calciatore bianconero.

Fagioli pensa già al suo ritorno in campo: “i miei compagni mi hanno aiutato molto nel periodo più duro della mia vita. A chi sono più legato? A Vlahovic, Gatti e Chiesa. Il 19 maggio finisce la squalifica, il 26 maggio col Monza spero di tornare a giocare. Il gioco d’azzardo influiva negativamente sulla mia attività lavorativa? Penso di sì perché non mi allenavo al 100%, e dunque in partita non davo tutto quello che potrò dare più avanti dal mio rientro. Per un po’ di giorni ho chiuso i social, poi ho letto solo i messaggi positivi. Sapevo potesse esserci il rischio di perdere la Juve, ma in società tutti mi sono stati vicini dal primo giorno“.

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