Ancora uno spavento al Giro dei Paesi Baschi: frattura per Mikel Landa, la caduta | VIDEO

Mikel Landa, che botta! Nuova caduta al Giro dei Paesi Baschi: frattura per il ciclista spagnolo della Soudal

CalcioWeb

Non c’è pace per i ciclisti in gara al Giro dei Paesi Baschi. Dopo l’incidente di ieri, nella quarta tappa della corsa a tappe, oggi si è registrata una nuova caduta, che ha costretto Mikel Landa al ritiro.

Il ciclista spagnolo della Soudal Quick Step ha riportato la frattura della clavicola, aggiungendosi così alla lista di infortunati aperta dalla caduta-choc di ieri che ha messo fuori causa tra gli altri Jonas Vingegaard, Primoz Roglic e Remco Evenepoel.

La chicane alla Parigi-Roubaix e le reazioni

Alla vigilia della Parigi-Roubaix, non mancano le polemiche nel mondo del ciclismo. Il sindacato dei ciclisti francesi ha deciso che bisogna fare qualcosa, annunciando un’iniziativa come gli ‘Stati generali sulla sicurezza’, per cercare di ridurre i rischi di chi partecipa alle corse. “Non possiamo continuare così. Dovremmo aspettare finché non ci sarà un altro morto?“, ha affermato il presidente, Pascal Chanteur, ex professionista, che promuove l’iniziativa. “Coinvolgerò le squadre, che sono dei datori di lavoro e che quindi hanno la responsabilità dei propri dipendenti. Agli Stati generali chiederò proposte chiare“, ha aggiunto.

Non sarà facile trovare soluzioni, è il parere del presidente della Federazione ciclistica italiana (Fci), Cordiano Dagnoni. “Non si può semplicemente puntare il dito su qualcuno o qualcosa. La tecnologia ha permesso di avere biciclette più performanti, che però riducono i margini di errore, mentre gli organizzatori – ha detto Dagnoni – sono molto attenti alla sicurezza. Trovare una soluzione ‘semplice’ è difficile ma il tema richiede attenzione. Di sicuro, il buon senso e i regolamenti devono sempre essere al primo posto“. Dagnoni poi esprime perplessità anche in merito a certi “escamotage”, come quello annunciato per la Roubaix, l’inserimento di una chicane prima della Foresta di Arenberg. “Potrà servire – afferma – ma toglie anche un po’ il fascino della corsa“, mentre per Van der Poel “renderà la corsa ancora più pericolosa“.

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