Ultime 4 partite stagionali utili ai fini statistici e, per lo più, a cercare di mantenere la seconda posizione se proprio ci si vuole sforzare a prefissarsi un obiettivo. Questa la situazione in casa Milan agli sgoccioli della Serie A, al termine di una stagione che ha visto i rossoneri superiori alle squadre al di fuori dal quarto posto, ma comunque inferiori all’Inter verso la quale non hanno mai rappresentato una vera minaccia.
Amara anche la campagna europea. Usciti in uno dei gironi più difficili della storia della Champions League, dai rossoneri ci si aspettava qualcosa di più dal cammino in Europa League, ma il doppio ko contro la Roma è stato duro da digerire. Una stagione fra luci e ombre che si rispecchia perfettamente in Mike Maignan, uno dei top dello spogliatoio del Milan, un leader che oggi non sembra più così indispensabile come prima.
Gli infortuni di Maignan non pesano più?
Quando si parla di Mike Maignan, l’indiscusso talento fa il paio con il discorso infortuni che, a ben guardare, quest’anno non è stato poi neanche così problematico. A fronte dei 157 giorni di assenza dell’anno scorso, i soli 16 (ad oggi, appena infortunatosi di nuovo) di quest’anno sono un netto miglioramento.
Maignan ha saltato 4 partite nelle quali il Milan ha vinto contro Verona e Cagliari subendo un solo gol, pareggiato 3-3 contro il Sassuolo in una gara giocata con ampio turnover e la testa all’Europa League, pareggiato 0-0 contro la Juventus nell’ultimo turno di campionato. In 4 gare senza Maignan, dunque, 8 punti raccolti, nessuna sconfitta e 4 gol subiti. Maignan salterà sicuramente almeno altre 2 gare a causa del problema fisico rimediato contro la Juventus ma esse non peseranno sulla stagione del Milan che è ormai sicuro di arrivare in zona Champions League.
La stagione di Maignan: tanti gol subiti e un rosso
L’ottimo Marco Sportiello ha permesso al Milan di soffrire sicuramente di meno l’assenza di Maignan. Ma quando ‘Magic Mike’ ha presenziato fra i pali le statistiche parlano di 34 gol subiti in 29 partite di campionato, 8 in 6 di Champions League, 7 in 5 di Europa League (non contando la gara giocata per 21 minuti contro lo Slavia Praga, ndr).
Chiaro, le ‘colpe’ sono da dividere fra tutti i compagni di reparto, ma i 39 gol subiti dal Milan sono anche da imputare all’estremo difensore: il Milan ha l’8ª miglior difesa del campionato che in trasferta diventa la 16ª con 29 gol subiti (fanno peggio Frosinone, Sassuolo e Salernitana). A tutto ciò si aggiunge anche il rosso contro il Genoa per un’uscita killer che non solo ha rischiato di far perdere 2 punti al Milan ma che lo ha anche costretto a saltare la gara successiva contro la Juventus.
Calciomercato Milan: è Maignan l’uomo da sacrificare?
Al netto di una stagione altalenante, in sede di calciomercato il Milan dovrà fare importanti valutazioni su Mike Maignan. Con il contratto in scadenza nel 2026, la prossima stagione sarà la penultima in rossonero, quella ideale per vendere se non ci dovesse essere la volontà di un prolungamento da ambo le parti: i casi Kessiè, Calhanoglu e Donnarumma hanno insegnato che è meglio non aspettare troppo.
È vero, Maignan potrebbe essersi svalutato in questa stagione e i 100 milioni a cui ambisce il Milan potrebbero non arrivare mai. Viste le ultime prestazioni, la propensione agli infortuni e un contratto che per essere rinnovato sembra dover lievitare a 5 milioni più bonus in stile Leao (max contract in casa rossonera, ndr), anche una proposta da 60-70 milioni potrebbe essere presa seriamente in considerazione.
Il Milan, dopo la cessione di Tonali dello scorso anno, potrebbe sacrificare un altro big per fare cassa e finanziare un mercato nel quale dovrà puntare forte su una prima punta di livello assoluto, un difensore centrale di spessore e forse un centrocampista difensivo da regalare al nuovo allenatore. E a fronte di un mercato del genere, Maignan rischia di non essere più considerato indispensabile.