Serie B a rischio rinvio! Copertura mediatica assente e perdite economiche: il calcio fa crack?

Il campionato di Serie B è a rischio rinvio?! Lo scenario clamoroso fra copertura tv assente e perdite economiche per i club

CalcioWeb

E’ un disastro assoluto, tra pochi giorni comincerà il campionato e siamo ancora scoperti dei diritti televisivi“. Chi parla, in maniera accorata, è un Presidente di un club del campionato cadetto e la situazione non accenna a sbloccarsi. Le squadre sono – ormai da giorni – tutte in ritiro e, ovviamente, il mercato è ancora aperto per tutti, con annesse acrobazie contabili e finanziarie.

Se da un lato pare inconcepibile che il torneo cadetto non abbia adeguata copertura mediatica (e si pensi anche alla presenza di piazze come Palermo, Bari e Genova), dall’altro – al momento – la perdita economica secca per ogni club si aggira sui 2,2 milioni.

E’ inconcepibile“, continua il Presidente e, naturalmente, la situazione rischia di travolgere i club medio-piccoli, perché se, da un lato, per società che mettono oltre 30 milioni sul piatto soltanto per il budget della prima squadra la perdita è più di immagine che concretamente impattante sulle tasche, per altre quei 2,2 milioni rischiano di essere anche il 25-30% delle poste attive a disposizione.

E’ chiaro che il timore dei club è quello, a questo punto, di essere presi per la gola dalle emittenti (anche perché la mancanza totale di copertura porterebbe a ricadute a catena sul fronte sponsor) e in tanti si aspettano un’offerta al ribasso da parte di Sky o Dazn (o entrambe), qualcosa che potrebbe andare ad abbattere anche del 50% la somma totale, il che porterebbe pur sempre a una perdita di oltre un milione di euro per ogni club.

Per intenderci si tratterebbe di dover rinunciare a tre calciatori di medio livello, oppure a due molto forti, oppure, ancora, a un crac assoluto per la categoria.

Il club sono sul piede di guerra e qualcuno non ci sta a perdere anche una parte (consistente) del totale, al punto che, sottovoce, ma in maniera ogni giorno più netta, si fa strada un’ipotesi: un clamoroso rinvio dell’inizio del campionato per provare a trovare in un paio di settimane intorno a Ferragosto quella quadra che non si è riusciti a trovare in mesi.

Questo accade quando si lasciano andare per la loro strada le realtà più deboli (leggasi lega B da parte dei colleghi maggiori della A), lasciando, nel contempo, a loro la possibilità di scimmiottare i più forti sul piano del modello di business, peraltro senza trovare una loro strada (magari obbligata dalle norme) che coniughi la sostenibilità dei bilanci alla possibilità/obbligo di mandare in campo un certo numero di calciatori provenienti dai settori giovanili di ciascun club.

Però poi domani quella frase ridicola inventata per prendere in giro tutti che è “l’equa competizione” dovrà essere applicata dal Cittadella che con una quantità di denari che non raggiungerà nemmeno un quarto di quella a disposizione del Palermo (o del Como e del Parma dell’anno scorso) sarà poi magicamente chiamata, in campo, a sconfiggere gli avversari ricchissimi.

E questo, eticamente, in serie B è inaccettabile.

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