Domani, domenica 18 agosto, sarà un anno esatto dalla nomina di Luciano Spalletti come CT della Nazionale. Un arrivo improvviso, come improvvise furono le dimissioni di Roberto Mancini. Una prima volta, quella di Spalletti, macchiata subito dal disastro di Euro 2024 che lo ha già messo spalle al muro in vista delle qualificazioni ai Mondiali: fallire ancora sarebbe una tragedia sportiva per il calcio italiano che manca ormai da troppo tempo al tavolo con le grandi del pianeta.
All’orizzonte le sfide di Nations League contro Francia e Israele, due test già abbastanza importanti che, in caso dovessero dare segnali negativi, potrebbero pregiudicare addirittura la permanenza del CT sulla panchina. Urge, dunque, un cambiamento importante.
Il modulo: l’Italia giocherà con la difesa a 3
Partiamo dallo schema di gioco. All’Europeo, il trasformismo azzurro, con 3 moduli cambiati in 4 partite, ha portato i risultati che ben ricordiamo: squadra senza identità, senza gioco, presa a pallonate da chiunque. Per prima cosa, dunque, si riparte da un sistema tattico ben chiaro sul quale lavorare: difesa a 3, probabilmente un 3-4-2-1 per dare spazio ai tanti esterni presenti (Chiesa e Zaccagni soprattutto), ma non è da escludere un 3-5-2.
I convocati dell’Italia per la Nations League
Veniamo ai calciatori. Alcune scelte saranno obbligate: Scamacca e Zaniolo out per infortunio, Chiesa è attualmente fuori rosa e potrebbe non essere convocato. Kean, alla nuova avventura con la Fiorentina e Lucca, già preso in considerazione in ottica Euro 2024, potrebbero trovare spazio in attacco.
Novità in regia. Sembra finito il tempo di Jorginho. Ricci, l’ultimo dei ‘tagliati’ per l’Europeo, farà parte del gruppo. Potrebbe rientrare Locatelli. Tonali farà parte della Nazionale del futuro ma rientra in campo il 28 agosto, giusto in tempo per la convocazione in Nazionale, dopo 1 anno di stop, Spalletti valuterà. Scendono le quotazioni di Mancini e Cristante.
Per finire, i famosi giovani. L’Italia ha talenti da pescare nelle Under? Sì, ma si tratta di calciatori che, in questo momento, possono rappresentare poco più che un alternativa per chiudere i reparti. Parliamo del centrocampista Casadei e dell’esterno d’attacco Koleosho per esempio. Più pronto Fabbian che nel Bologna ha già fatto vedere spunti interessanti.