“Esiste solo la maglia“, “la squadra prima di tutto“, “gli uomini passano, la fede resta“. Comandamenti scolpiti sulle tavole sacre del credo dei tifosi che, alla fine, si fa fatica sempre a osservare. A stare tanto insieme a qualcuno, soffrire insieme, gioire insieme, si finisce per legarsi. Che fregatura. Nel calcio di oggi, chi si innamora lo fa a suo rischio e pericolo.
Capelli castani, occhi azzurri, temperamento salentino. Antonio Conte è bello e impossibile, a volte insopportabile, invidiato e desiderato in egual misura. Un po’ leader, un po’ prima donna, capace di sussurrare parole ribollenti di passione o di far calare il gelo con scenate plateali. L’uomo ideale o il malessere del quale non riesci a fare a meno. Com’è che cadono tutte ai suoi piedi? Parliamo delle squadre, se non fosse chiaro.
Juventus-Napoli è la partita di Antonio Conte, la sua love story. La ‘Vecchia Signora’, bellissima ed elegante, lo ha scelto da giovane come calciatore, lo ha fatto uomo, capitano e vincente. Da allenatore Conte l’ha ripresa per mano dopo un periodo buio fra scandali e bassa autostima, riportandola allo splendore degli anni migliori.
Poi le liti, i soldi, i ristoranti, i viaggi in Europa finiti sempre male, a differenza di quelli in Italia che “era meglio stare a casa…“. L’abitudine, dopo tanti anni, ha logorato il rapporto. L’idillio si spezza nel 2014. La Juventus sceglie il rivale del primo Scudetto, guascone toscano appassionato di cavalli, ed è subito felice.
Conte si dedica al lavoro con la Nazionale, poi il viaggio all’estero, a Londra (Chelsea) per cambiare un po’ aria: vince, è felice, ma qualcosa gli manca. Il ritorno in Serie A è in grande stile, con annesso ‘tradimento’. Tutte ma non lei: nel 2019 il flirt con la nemica giurata, 2 anni insieme e un anello regalato a fine stagione, a maggio, com’era solito fare con la Juventus, ma questa volta la pietra tricolore è al dito dell’Inter. Che smacco, quanta gelosia.
Missione compiuta. La Juventus accusa il colpo, prova a ritrovare se stessa e cerca conforto nel suo ex. Sì, quello appassionato di cavalli. Ma dura qualche anno, è un amore sbiadito, lontano dai vecchi tempi: una brutta litigata in pubblica piazza fa quasi scattare la denuncia. La ‘Vecchia Signora’ pretende rispetto, è ferita. Conte spende per lei qualche parola dolce, il rancore sembra sbiadito nel tempo. Ma nel cuore bianconero arriva un nuovo amore, italo-brasiliano, giovane e intraprendente.
Conte non lo dà a vedere ma ci resta male. Era il momento giusto per tornare insieme. Altra estate da single? Squilla il telefono. “Ma come… proprio tu che mi hai odiato così tanto quando stavo con quella lì?“. “Sì, ma ora è diverso… ci proviamo?“. “… proviamoci“. Antonio Conte, quell’Antonio Conte bianconero, juventino nel sangue e nel cuore (perchè il primo amore non si scorda mai) fa battere il cuore di Napoli dopo anni in cui è stato il ‘nemico pubblico numero 1’. La promessa è sempre la stessa: essere felici insieme, sono i primi mesi, ci credono entrambi e sta andando a gonfie vele.
Questa sera a Torino, Allianz Stadium, il posto del cuore, 2 tavoli prenotati, due coppie si incroceranno all’ingresso: la Juventus fra le braccia di Thiago Motta, Antonio Conte mano nella mano con il Napoli. “Ne hai cambiato un altro?“. “E tu, dopo tutto quello che è successo, ti presenti con quella lì?“. Saranno sguardi, scintille, amori e gelosie. E pensare che agli uomini, nel calcio, non ci si dovrebbe legare…