Prima dell’ingresso della polizia scientifica presso il residence “Le Rose”, nel quale il 14 febbraio 2004 venne riscontrata la morte di Marco Pantani, entrarono alcune persone. La vicenda è emersa pochi mesi dopo il decesso del famoso ciclista ed è stata confermata nell’ambito dell’indagine per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine avviata dalla Procura della Repubblica di Trento.
Secondo due testimoni, all’epoca operatori della scientifica, venne data la disposizione di attendere il via libera prima di effettuare filmati e rilievi nella stanza in cui si trovava il corpo del ‘Pirata’ e furono invitati ad aspettare fuori dalla stanza. In particolare, uno dei due agenti, l’allora assistente capo della Polizia scientifica, Maria Teresa Bisogni, si rese conto dell’incoerenza della direttiva, “in quanto – affermò – sulla scena del fatto su cui si indaga per primi dovrebbero entrare gli operatori della scientifica opportunamente attrezzati con calzari, guanti e tute“.
Le testimonianze erano già presenti nella relazione conclusiva della Commissione parlamentare antimafia sulla morte del campione, approvata nel settembre del 2022, il fatto solleva nuovi dubbi sulla morte di Pantani.
Nel 2023 la Procura di Trento ha avviato un’indagine su presunte anomalie legate all’esclusione di Pantani dal Giro d’Italia di 25 anni fa. Il pm Patrizia Foiera sta approfondendo la possibilità che esistesse un giro di scommesse clandestine gestite dalla camorra che portarono all’alterazione dei campioni ematici di Pantani durante i controlli anti doping del Giro d’Italia 1999. Test che portarono alla squalifica di Pantani. A luglio, la pm Foiera ha incontrato, a Bollate, Renato Vallanzasca, il primo a parlare di un presunto giro di scommesse e del coinvolgimento della criminalità organizzata nella vicenda.