E’ arrivato il no della Uefa a San Siro per ospitare la finale di Champions League del 2027. La Figc sta pensando di mettere in campo l’ipotesi Roma, con la possibilità di candidare lo stadio Olimpico per ospitare la finale della prestigiosa finale della nuova Champions League.
La Uefa ha riaperto il bid di candidatura per tutte le Federazioni e c’è tempo fino a maggio-giugno del 2025 per presentare una nuova candidatura italiana ma potrebbero arrivare altre pretendenti.
Le reazioni
“La Uefa ufficializza che Milano non ospiterà la finale di Champions del 2027. La motivazione sta nelle mancate garanzie sui lavori di ristrutturazione di San Siro e delle aree limitrofe che l’amministrazione avrebbe dovuto garantire. Spiace per Milano e i milanesi, forse il sindaco Sala, invece di sviare sempre il confronto sul tema San Siro, dovrebbe convocare una seduta straordinaria del Consiglio comunale per farsi aiutare da chi sa come si dovrebbe amministrare la città”. Così Alessandro Verri, capogruppo della Lega al Consiglio comunale di Milano.
La revoca della finale di Champions League 2027 a Milano da parte della Uefa è “un triste risultato” dovuto al “fatto che, ancora una volta, si sia evitato il confronto”. Lo sostiene capogruppo di Fdi a Palazzo Marino, Riccardo Truppo, che in una nota ricorda le “accese proteste del centrodestra che hanno visto 8 giorni fa la chiusura anticipata dei lavori del Consiglio comunale e la seguente rimostranza del centrosinistra e del sindaco Sala per ‘eccessiva aggressività dell’opposizione'”. E invece – attacca ora Truppo “avevamo ragione noi. C’era un’impellente necessità di sentire in Consiglio comunale il sindaco e di condividere con tutte le forze politiche una linea immediata sul futuro dello stadio e dell’area che riguarda il territorio di San Siro”.
“Il sindaco di Milano, Beppe Sala, rappresenta le piaghe d’Egitto per Milano. Come se non bastassero i casi di urbanistica, l’abbattimento di San Siro, la crisi della mobilità e la segnalata mancanza di fondi per le opere olimpiche che il sindaco ha deciso di assegnare a privati, ora arriva anche l’altra doccia fredda annunciata dalla Uefa”. Così il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli.
Con la finale di Champions League 2027 “perdiamo una giornata di indotto importante, stimato in 34 milioni di euro”. Lo dice all’Adnkronos il segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, Marco Barbieri. La previsione, che tiene conto dell’arrivo di tifosi dall’estero, con pernottamenti, shopping e trasporti collegati, era stata fatta da Confcommercio all’epoca della candidatura di Milano nel luglio 2023.
Una cifra “non di poco conto” 34 milioni in una serata, “se teniamo presente che la Fashion Week in una settimana ha avuto un indotto di 213 milioni”, sottolinea Barbieri, che coglie l’occasione della mancata finale di Champions League a Milano per ricordare il valore di uno stadio in città: “Milano non può perdere un polo attrattivo come lo stadio, che non è solo calcio, ma anche eventi e concerti, che l’hanno fatta diventare una capitale internazionale dell’attrattività. Pensiamo solo al concerto di Taylor Swift a San Siro: ha alzato il Pil della città. Milano non può perdere occasioni di questo genere. Ma senza uno stadio, dove vanno? A San Donato e Rozzano?”, si chiede il segretario. Non importa se “nuovo o ristrutturato, l’importante è che lo stadio rimanga qui. Sarebbe un dramma se andasse fuori Milano”.
Infine Andrea Abodi: “la decisione Uefa per la finale di Champions 2027 era già annunciata anche perché è immaginabile che, dopo l’inaugurazione dei Giochi Olimpici del 2026, lo stadio di San Siro possa essere sottoposta a una significativa ristrutturazione. D’altro canto, pur nella competizione tra città e stadi attraverso la quale verranno selezionate le sedi italiane, Milano è un punto fermo per Euro 32”. Lo dichiara il Ministro per lo Sport e i Giovani.