Il Ministero dell’Interno ha annunciato una serie di misure per contrastare la crescente ondata di violenza nel calcio, a seguito dei gravi scontri che hanno macchiato il derby capitolino di domenica scorsa, culminati nel ferimento di ben 24 agenti di polizia. La decisione più immediata e significativa è lo stop per tre giornate consecutive alle trasferte dei tifosi di Roma e Lazio.
L’annuncio, preannunciato dal Viminale alla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), prevede inoltre un blocco delle partite considerate a rischio per l’ordine pubblico in orario serale a partire dalla prossima stagione calcistica. Questa misura mira a limitare le occasioni di potenziale scontro e a facilitare le operazioni di controllo da parte delle forze dell’ordine.
Parallelamente alle decisioni amministrative, le indagini condotte nelle ore immediatamente successive agli scontri hanno portato all’arresto di altri sei ultras, tre appartenenti alla tifoseria della Roma e tre a quella della Lazio. Gli arrestati sono accusati di aver partecipato attivamente ai disordini che si sono verificati all’esterno dello Stadio Olimpico.
Secondo quanto riferito dagli inquirenti, si tratterebbe di “volti noti” legati a gruppi ultras ben identificati come “Roma Violenta”, “Quadraro”, “Insurrezione” per la Roma e “Ultras Lazio” per la sponda biancoceleste. Tra gli arrestati figurano anche un individuo già destinatario di un provvedimento di Daspo (Divieto di Accesso alle manifestazioni Sportive) e un altro con legami con l’organizzazione di estrema destra Casapound. Questi sei arresti si aggiungono a quello già convalidato nella giornata di lunedì, portando a sette il numero totale di persone finite in manette per i gravi incidenti del derby.