Terremoto in Serie A: club accusato di frode sportiva, il suo presidente non è nuovo a queste accuse [FOTO, NOMI, DETTAGLI]

  • Serie B 22 squadre
  • Preziosi
    LaPresse
  • Cessione Genoa
    Foto LaPresse
  • LaPresse/Tano Pecoraro
  • LaPresse/Tano Pecoraro
  • LaPresse/Tano Pecoraro
  • Genoa Petar Brlek
    LaPresse/Tano Pecoraro
  • LaPresse/Tano Pecoraro
/
CalcioWeb

Nelle ultime ore è scoppiata una vera e propria bufera in Serie A: difatti sono arrivate pesanti accuse nei confronti del Genoa di Preziosi. Secondo le ultime voci circolate sarebbe stata avviata un’inchiesta da parte della magistratura polacca che avrebbe aperto un fascicolo sul passaggio di Petar Brlek dal Wisla Cracovia al Genoa nell’estate del 2017. L’accusa nei confronti del club rossoblù è di frode sportiva, assegni scoperti per 800 mila euro. La dirigenza rossoblu si è dichiarata tranquilla e sicura di poter dimostrare la propria estraneità alle accuse.

Già nel 2005 il Genoa di Preziosi fu accusato di un illecito sportivo per aver “aggiustato” a proprio favore il risultato di una partita del campionato di B. Nell’ultima giornata del campionato cadetto, a Genova, i rossoblu (primi in classifica) ospitavano il Venezia (già matematicamente retrocesso). L’incontro terminò per 3-2 in favore dei padroni di casa: la vittoria consentì loro di mantenere il primo posto, vincere il campionato facendo così ritorno in A dopo 10 anni. Poco dopo la fine del campionato, due magistrati genovesi, Alberto Lari e Giovanni Arena, nell’ambito di un’indagine in corso da molti mesi riguardante dei possibili casi di scommesse clandestine, fornirono alle autorità della giustizia sportiva del materiale utile ad istruire un processo sportivo riguardante quella partita Genoa-Venezia, sulla quale avevano appuntato la loro attenzione, disponendo di mezzi di intercettazione ed utilizzando il reato di associazione a delinquere a carico degli indagati, atteso che la sola imputazione per il reato di frode nelle competizioni sportive non avrebbe permesso tale mezzo di ricerca delle prove.

LEGGI ANCHE –> Caos Genoa, tifosi furiosi ‘tirano in ballo’ altre squadre! [FOTO]

Alcuni mesi dopo gli stessi Pm disposero la derubricazione del reato di associazione, chiudendo il caso originario da cui avevano avuto il permesso di intercettazione. Il 14 giugno i carabinieri fermarono nei pressi di Cogliate, vicono lo stabilimento della Giochi Preziosi, un’auto su cui viaggiava Giuseppe Pagliara, dirigente del Venezia. Durante la perquisizione, in una valigetta venne rinvenuta una busta gialla contenente un modulo di contratto di vendita intestato al Genoa CFC che riguardava il giocatore paraguaiano Rubén Maldonado e 250.000 euro in contanti: i Carabinieri chiesero a Pagliara il perché di tutti quei soldi, e Pagliara rispose di essere un dirigente del Venezia e di avere appena venduto al Genoa il giocatore, e i 250.000 euro sarebbero stati un anticipo della somma pattuita. Nel successivo processo sportivo, il Genoa venne retrocesso in Serie C con 3 punti di penalizzazione. Preziosi venne inibito per 5 anni.

SCARICA GRATIS L’APP DI CALCIOWEB PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATO IN TEMPO REALE

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE SU CALCIOWEB

Condividi