Mihajlovic a tutto campo: duro attacco a Berlusconi con retroscena clamorosi

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Mihajlovic è tornato a parlare della sua esperienza con il Milan svelando clamorosi retroscena su Berlusconi: “era contro l’esordio di Donnarumma”

Con il Torino sta ottenendo risultati importanti ma tornando sulla sua esperienza al Milan, Sinisa Mihajlovic dimostra di sentire un po’ sua la squadra che attualmente si trova al terzo posto in classifica. Il tecnico serbo infatti in una lunga intervista al ‘Corriere della Sera’ svela retroscena clamorosi su Berlusconi, in primis in merito all’esordio di Donnarumma:

“La settimana prima dell’esordio, Berlusconi è venuto due volte a Milanello per convincermi a mettere Diego Lopez. Io gli ho detto che aveva due possibilità: una di mandarmi via e mettere Lopez, l’altra tenermi e vedere in porta Donnarumma. Lui mi ha tenuto, per fortuna. Sua. Adesso è in Nazionale ed è un patrimonio, non so nemmeno se ha un prezzo: resterà sempre una mia soddisfazione. Io non faccio esordire uno giovane solo perché mi mancano gli altri, come fanno in tanti: se mi convinco, gioca anche se ho tutti a disposizione”.

Ufficio Stampa AC Milan - LaPresse
Ufficio Stampa AC Milan – LaPresse

Altra dichiarazione e altra frecciata:  “Il Milan è stato in un momento difficile sin dall’inizio per la verità. Noi abbiamo perso tempo le prime 7-8 partite perché abbiamo cercato di giocare con il 4-3-1-2, come voleva il presidente Berlusconi, anche se si capiva che non era il modulo adatto. Dopo la partita con il Napoli ho detto basta, vado di testa mia: se mi manda via, muoio con le mie idee. Tanto è vero che i risultati hanno cominciato a venire”.

E su Romagnoli: “Lui diceva che era troppo caro, io gli ho detto: pres facciamo così, se quando vorrà rivendere Romagnoli lo vende per meno di 25 milioni la differenza la metto io; se lo vende a di più facciamo a metà. Allora ha accettato. Mi sembra sia arrivata un’offerta dal Chelsea per il doppio”.

“Per me è stato un onore conoscere Berlusconi e lo ringrazierò sempre – sottolinea Miha –Diciamo che per 29 anni su 30 è stato il più grande presidente di calcio di tutti i tempi. Il 30° è stato il mio anno”.

LaPresse/Spada
LaPresse/Spada

Un altro giocatore che ora è diventato imprescindibile per il Milan è Niang: “Con me ha giocato titolare, mi sono esposto io per non farlo vendere a gennaio, perché doveva andare al Leicester. Ora è un punto di riferimento. Ora togliamo al Milan questi tre giocatori, io credo che sarebbe meno forte. E con meno risorse, perché quanto hanno aumentato”.

L’esonero è arrivato dopo la vittoria contro la Juventus: : “Il fatto che sono stato esonerato dopo la partita con la Juventus, forse la migliore che abbiamo giocato; che ho lasciato il Milan in finale di Coppa Italia e in Europa League e tutti sappiamo come è andata a finire la stagione”.

“Mi avevano preso perché ho personalità e io sono riuscito a ridare le regole e la cultura del lavoro che erano venute molto, molto meno – aggiunge – Tanto è vero che nessuno ha mai sgarrato, anche gli infortuni erano calati”.

I rimpianti, a Mihajlovic, non mancano: “L’unica cosa che mi rode è di non aver potuto giocare la finale di Coppa Italia, perché non c’è la controprova ma penso che con me in panchina potevamo andare in Europa e vincere la Coppa Italia visto come ha giocato la Juve. Non mi è stato permesso, ma sono esperienze che fanno crescere”.

Balotelli (Foto LaPresse/Alfredo Falcone)
Balotelli (Foto LaPresse/Alfredo Falcone)

Il tecnico serbo spende poi parole dolci per Galliani e Balotelli, si parte con l’ad: “Con me è stato un grande. Mi dispiace se andrà via dal Milan, spero non lasci il calcio. Gli voglio molto bene, lo considero un amico, mi ha aiutato tanto e da quel punto di vista è stato un anno meraviglioso. Il nostro rapporto continua”.

Infine su ‘SuperMario’ dichiara: “Non ha fatto una caz***a. Credo che se fossi rimasto sarebbe esploso, con la Juve è stato il migliore. È stato sfortunato perché si è fatto male e poi ha perso fiducia: dopo una partita con l’Alessandria mi ha detto, “mister mi tremavano le gambe, avevo paura”. Mi auguro torni in Nazionale, è un bravissimo ragazzo”.

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