A sorpresa, la Spagna cade a Siviglia per mano della spietata Inghilterra di Southgate. I padroni di casa hanno regalato totalmente il primo tempo, nel quale gli inglesi hanno di fatto chiuso la gara. Luis Enrique deve presentare una formazione sperimentale, per via di qualche assenza. In difesa, sulla destra agisce Jonny, con Alonso sul lato opposto e Nacho a far coppia in mezzo con Ramos. In attacco, l’assenza di Diego Costa spinge il tecnico a puntare su Rodrigo, con Aspas e Asensio ai lati. Nell’Inghilterra, la novità più rilevante rispetto all’ottimo Mondiale è il modulo. Southgate passa al 4-3-3: al centro della difesa c’è Gomez accanto al solido Maguire; in mezzo, Winks e Barkley mezzali ai fianchi di Dier; davanti il consueto tridente formato da Sterling, Kane e Rashford.
La Roja si rende pericolosa per prima, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, col sinistro di Alonso che viene respinto ottimamente da Pickford. Il portiere inglese torna protagonista al 16′, quando dà il la al vantaggio degli ospiti: il suo preciso disimpegno trova a centrocampo Kane, intelligente ad arretrare per ricevere e aprire immediatamente sulla sinistra in direzione di Rashford; l’ala a quel punto ha tutto il tempo per servire puntualmente Sterling, che si invola verso la porta e punisce De Gea. L’attaccante del City torna a segnare con la maglia dei Tre Leoni dopo tre anni. Al 30′ l’Inghilterra addirittura raddoppia, arrivando a rete di nuovo con pochi passaggi. I piedi precisi di Pickford pescano per la seconda volta il movimento da trequartista di Kane, il quale si gira e taglia la difesa con un filtrante illuminante su cui si avventa Rashford, freddo davanti al compagno di squadra. La Spagna fa una fatica terribile in fase difensiva ed è imprecisa nel disimpegno post recupero palla. Con queste lacune, la verticalità dell’Inghilterra va a nozze e gli uomini di Southgate colpiscono ancora: sul lancio di Barkley a scavalcare la difesa spagnola, Kane scatta sul filo del fuorigioco e appoggia in mezzo per il tap-in di Sterling. Incredibilmente, al “Benito Villamarin” si va al riposo sullo 0-3. Nella ripresa, Luis Enrique cambia al 56′ due uomini e uno dei subentrati, Paco Alcacer, accorcia le distanze incornando il corner di Marco Asensio. L’Inghilterra subisce il contraccolpo psicologico e rischia di concedere il secondo gol quando Pickford tenta un improbabile dribbling e si vede soffiare il pallone da Rodrigo, che viene rimontato in extremis dal numero 1. Southgate allora si copre, inserendo Walker per Barkley e tornando alla difesa a 3 con l’intento di compattarsi maggiormente. Nell’ultimo quarto d’ora, i suoi si abbassano molto prestando il fianco al forcing finale degli spagnoli, che però non vanno oltre il gol a tempo scaduto di capitan Ramos. La Spagna non perdeva una gara ufficiale in casa dal 2003. Adesso, nel gironcino – completato dalla Croazia -, gli inglesi si portano a due lunghezze dagli uomini di Luis Enrique, riaprendo il discorso primo posto.
SPAGNA-INGHILTERRA 2-3 – 16′ e 38′ Sterling (I), 30′ Rashford (I), 58′ Paco Alcacer (S), 98′ Ramos (S).
Spagna (4-3-3): De Gea; Jonny, Ramos, Nacho, Alonso; Thiago, Busquets, Saúl (56′ Ceballos); Aspas (57′ Paco Alcacer), Rodrigo (72′ Morata), Asensio. Ct: Luis Enrique
Inghilterra (4-3-3): Pickford; Trippier (85′ Alexander-Arnold), Gomez, Maguire, Chilwell; Barkley (75′ Walker), Dier, Winks (90′ Chalobah); Sterling, Kane, Rashford. Ct: Southgate