Se ne parlerà sicuramente per tanto tempo, a prescindere da come andrà a finire. L’Ajax elimina il Real travolgendo i blancos in casa propria e ribaltando completamente il risultato dell’andata. Un’impresa su cui in pochi avrebbero scommesso un centesimo.
Non sappiamo se, almeno in questa stagione, Tadic e compagni continueranno a stupire in campo europeo o si fermeranno ai quarti di finale. Sicuramente, però, questo è già un grande risultato raggiunto dagli olandesi, che non arrivavano così in fondo da veramente tanto tempo.
L’ultima volta, infatti, si sapeva ancora poco circa i social network, YouTube era agli albori e Facebook non sembrava altro che un’inusuale unione delle parole “faccia” e “libro”. Era infatti la stagione 2002-2003, sono passati più di quindici anni e l’Ajax si ritrovava quasi alla fine del suo ciclo vincente. Chiunque passasse da Amsterdam, lo faceva solo di passaggio. Infatti, di lì a qualche anno, gli olandesi rifondarono completamente il loro modo di fare calcio, partendo da un settore giovanile che solo da poco sta iniziando a produrre i suoi frutti.
Ma andando a rivedere la rosa di quell’annata, sicuramente verranno in mente bei ricordi soprattutto ai più nostalgici. La stella? Zlatan Ibrahimovic, che qualche anno dopo approdò in Italia facendosi conoscere in tutto il mondo. Ma non fu il solo. Lo stesso percorso fu intrapreso da Christian Chivu, Van der Meyde, Maxwell, Wesley Sneijder, Mido. Solo più tardi anche Lobont e Nigel De Jong. Da non dimenticare, però, anche gente come Van de Vaart, Jari Litmanen, Pieenar, Winter (attuale vice allenatore degli olandesi).
Quella squadra per poco non strappò la semifinale al Milan, che dopo lo 0-0 dell’andata vinse 3-2 al fotofinish a Milano e alzò poi la Champions al cielo nella finale tutta italiana contro la Juventus.