Sorteggio Champions, tutte le insidie per la Juve di Allegri: i pregi e i difetti delle possibili avversarie

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Definitosi il quadro delle 8 squadre che accedono ai quarti, andiamo ad analizzare nel dettaglio le possibili insidie per la Juventus nel sorteggio di domani a Nyon, previsto per le ore 12. In particolare andiamo a vedere quali sono le armi di ciascuna possibile avversaria dei bianconeri e quali, invece, i punti deboli.

BARCELLONA – Sicuramente la squadra da evitare, pur non qualificandosi al meglio, nonostante il punteggio di ieri contro il Lione dica 5-1 per i blaugrana. La squadra di Valverde non ha dominato la partita, anzi, fino al 78′ il punteggio di 2-1 ha fatto tremare il Camp Nou perché sarebbe bastato un altro gol del Lione per far uscire dalla coppa anche l’unica spagnola rimasta in corsa. I punti di forza degli spagnoli sono sicuramente il giro palla, con centrocampisti dai piedi educatissimi come Rakitic, difensori bravi a nel fraseggio come Jordi Alba e Piqué. Un altro vantaggio degli azulgrana potrebbe essere il fatto di aver, praticamente, ipotecato la vittoria del campionato. Pur essendo in finale di Coppa del Re contro il Betis Siviglia, gli spagnoli poterebbero avere dalla loro il fatto di giocare a mente sgombra, concentrandosi proprio sull’Europa. E avendo un trio d’attacco favoloso come quello composto da Coutinho, Suarez e Messi tornare a vincere la coppa dalle grandi orecchie potrebbe non essere un miraggio. Proprio il fuoriclasse argentino è, ovviamente, il pericolo numero uno e se in giornata può vincere una partita da solo. I punti deboli dei blaugrana potrebbero essere le distrazioni difensive che quest’anno non sono state poche nemmeno nella Liga.

aguero
Aguero (AFP/LaPresse)

MANCHESTER CITY – La squadra di Guardiola è molto simile ai catalani. La filosofia dei “Cityzens” è fondata sul possesso palla. Gli inglesi producono tantissimo in fase offensiva con i vari De Bruyne, Sterling, David e Bernardo Silva e soprattutto il Kun Aguero, in forma smagliante. Se il City di Guardiola è forse ancora più temibile del Barcellona in fase offensiva, la difesa degli Sky Blues è più perforabile, nonostante resti un avversario scomodo per la Juventus. Un fattore che potrebbe incidere sulla testa della squadra di Guardiola sarà il duello in Premier con il Liverpool, destinato a protrarsi fino alle ultime giornate, anche se lo sceicco Mansur, proprietario del club, punta più al trofeo internazionale.

Klopp (AFP/LaPresse)

LIVERPOOL – La squadra di Klopp, finalista perdente dell’ultima Champions, punta a ripetere l’exploit della scorsa stagione. Arrivati ai quarti dopo aver eliminato il Bayern Monaco, andando a vincere in Germania per 1-3, i “Reds” fanno del gioco offensivo la loro arma migliore. E se l’anno scorso avevano un portiere come Karius, che ha regalato un paio di gol al Real Madrid, quest’anno c’è un top del ruolo come Alisson, anche se la difesa degli inglesi non è certo impenetrabile. Mané è sicuramente il giocatore più temibile, visto il calo di prestazioni di Salah rispetto all’anno scorso, ma da temere anche l’egiziano, qualora ritrovasse lo smalto della stagione passata. Anche per il Liverpool vale il discorso fatto per il Manchester City, con i Reds che ancor più degli uomini di Guardiola vogliono portare a casa una Premier che manca addirittura dalla stagione 1989-1990.

Ajax
Ajax (AFP/LaPresse)

AJAX – La squadra rivelazione di questa Champions. Giovani, talentuosi, gli uomini di Ten Hag sono stati capaci di andare al Bernabeu e ribaltare la sconfitta casalinga per 1-2, andando a vincere addirittura per 4-1. I vari gioiellini De Ligt, De Jong, Ziyech, Tadic, Neres, non hanno niente da perdere in questi quarti, arrivandoci come una sorpresa. Saranno rispettati di più sicuramente per l’impresa contro il Real ma non temuti come le altre avversarie più accreditate. Dalla parte loro, gli olandesi hanno il fatto di esprimere un gioco bellissimo, anche se a tratti si piacciono troppo e questo potrebbe essere un vantaggio per chi le affronterà. All’andata col Madrid, ad esempio, i lancieri hanno prodotto tantissimo ma poi hanno perso. Potrebbero, rispetto alle altre, pagare l’inesperienza ma il progetto Ajax è costruito per avere una squadra capace di competere anche a questi livelli nei prossimi anni e non da subito, potendo contare anche su uno dei vivai migliori del mondo.

Manchester United Champions
Solskjær (AFP/LaPresse)

MANCHESTER UNITED – L’altra sorpresa degli ottavi. I Red Devils arrivano ai quarti avendo eliminato una delle principali candidate alla vittoria finale, il Psg. La squadra prima di Mourinho e ora di Solskjær, è meno tecnica rispetto a quelle già citate, ma ha più fisico delle altre. I vari Pogba, Lukaku, Matic sanno farsi rispettare e alcuni elementi in rampa di lancio come Rashford, Lingard e Martial sono quelli che danno maggior qualità al gioco offensivo degli inglesi. Pur avendo un portiere affidabile come De Gea, il Manchester United difetta molto nella fase difensiva, dove Bailly, Smalling, Jones, Lindelof, Dalot e Shaw non garantiscono prestazioni eccellenti e, al contrario, spesso si rendono protagonisti di errori tragicomici.

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Kane (LaPresse/PA)

TOTTENHAM – La squadra di Pochettino ha liquidato, forse più facilmente del previsto, il Borussia Dortmund. Anche gli Spurs sono più fisici, anche se Alli, Kane, Son e soprattutto Eriksen sono giocatori che si fanno rispettare anche dal punto di vista strettamente tecnico. In particolare, il centrocampista danese è l’uomo di maggior talento, che giostra tutte le azioni offensive degli inglesi e sa calciare benissimo anche punizioni e calci d’angolo. L’undici tipo di Pochettino potrebbe essere sottovalutato nonostante già nella scorsa edizione abbia messo in difficoltà la squadra di Allegri. Il Tottenham non ha particolari carenze ma non eccelle in nessuna zona del campo. Avere Kane davanti sembra essere una garanzia ma qualche gol di troppo subito anche nelle recenti uscite in Premier potrebbe far riflettere il manager argentino.

Porto
Porto (AFP/LaPresse)

PORTO – I portoghesi arrivano ai quarti come la squadra più debole del lotto. Dopo aver eliminato la Roma, con fortuna e aiuti arbitrali, i campioni del Portogallo sono comunque una squadra da prendere con le molle. L’ultima volta che la Juve ha affrontato una portoghese è stata eliminata dal Benfica in semifinale di Europa League. Il Porto di Conceição non ha particolari individualità che spiccano, ma è il gruppo la forza dei portoghesi, un mix di esperienza e talento che va da Casillas e Pepe a Corona, Herrera e Militão (appena comprato dal Real Madrid per 50 milioni) senza dimenticare il bomber Marega a quota 6 gol in questa edizione della Champions. Anche il fattore campo non è da sottovalutare con lo stadio “do Dragão” che è sempre uno dei più caldi d’Europa.

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