Intervistato dalla redazione di CalcioWeb, Antonino Barillà, centrocampista del Parma, si è soffermato sulla partita di ritorno della scorsa stagione contro la Juventus e ha dato il suo parere su Cristiano Ronaldo e Mario Balotelli. Molte le cose simpatiche venute fuori nel corso della chiacchierata: dalla trasformazione del suo ruolo in campo al fenomeno portoghese, dagli inizi di carriera al fantacalcio.
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RUOLO – Una trasformazione tattica quella che ha visto protagonista Barillà. Inizi da esterno sinistro, oggi mezz’ala. Il centrocampista non ha dubbio su quale sia il suo ruolo naturale: “Io, sinceramente, ho sempre voluto giocare più dentro al campo. Volevo toccare più palloni e stare più interno. Penso sia il mio ruolo ideale”.
JUVENTUS – La Vecchia Signora porta bene al centrocampista del Parma. Due i gol realizzati ai bianconeri in carriera, il secondo nella gara di ritorno della scorsa stagione a Torino: “Sicuramente la Juventus mi porta bene. C’era tanta emozione ad andare a giocare allo Juventus Stadium e affrontare grandi campioni come Cristiano Ronaldo ti dà sempre molto adrenalina. Siamo stati bravi a rimanere in partita e a pareggiare. Sono anche stato fortunato a fare gol e sono stato molto contento. Speravo di riuscire a segnare”.
CRISTIANO RONALDO – Nella gara dello Juventus Stadium, Cristiano Ronaldo fu come sempre protagonista con una doppietta. Barillà rimase impressionato dalla qualità del portoghese, a partire già dagli spogliatoi, come racconta a CalcioWeb: “Cristiano Ronaldo è un calciatore fortissimo. Non sono io a dirlo ma i numeri; tutto il mondo la pensa così. Quando sei nel tunnel, lo vedi, sinceramente un po’ di timore te lo incute. Poi dal campo non fai distinzioni, sono tutti forti, c’è sempre uno che spicca di più e in questo caso è lui. Ma quando giochi contro la Juventus, non puoi pensare di fermare Cristiano Ronaldo e lasciare tutti gli altri perchè sono fortissimi”.
IL COMPAGNO PIU’ FORTE – Barillà non si sbilancia sul compagno più forte avuto in carriera, ma ci tiene a precisare: “Compagni forti ne ho avuti tanti, soprattutto in Serie B, visto che ho fatto 14 anni di cadetteria. Posso dire che qualcuno meritava la categoria superiore, ma non faccio nomi perché magari qualcuno ci rimane male e dice ‘non mi ha nominato’ (ride ndr). Ma ce ne sono tanti”.
L’ALLENATORE PIU’ BRAVO – Anche in questo caso Barillà non parla di bravura ma sottolinea l’importanza del suo tecnico al Trapani, squadra con cui ha vissuto tre stagioni importanti e sfiorato la Serie A: “Un allenatore con il quale ho legato molto è Serse Cosmi, con il quale ho un bel rapporto anche al di là del calcio”.
UNDER 21 – Un buon apporto quello offerto da Antonino Barillà alla Nazionale Under 21. In particolare il centrocampista reggino ricorda con piacere una doppietta al Lussemburgo: “Giocare per il proprio Paese è una bella sensazione perché sai che stai rappresentando tutta l’Italia e quindi cerchi di comportarti nel migliore dei modi e di fare sempre bella figura. Poi è venuta anche quella doppietta inaspettata e fa sempre molto piacere”.
BALOTELLI – Tra i compagni in azzurro, allora, c’era un certo Balotelli. Questo il ritratto che ne fa il centrocampista del Parma: “Per quanto riguarda il Balotelli che ho conosciuto io, era un giocatore giovane, stressato dai media. Da giovane faceva le cose che fa qualunque ragazzo della sua età, ma ogni comportamento veniva amplificato anche dai giornali e purtroppo questa cosa lo ha penalizzato”.
BALOTELLI AL PARMA – Si è parlato di un’idea Parma come possibile ritorno di Super Mario in Italia, ma Barillà preferisce non entrare nel merito: “Sul mercato non rispondo perchè lo devi vivere; sicuramente il direttore vuole fare un lavoro importante e non esclude alcun nome”.
GOL PIU’ BELLO – Tanti i gol belli realizzati in carriera da Barillà. Il calciatore sceglie i suoi preferiti, a CalcioWeb: “Il mio gol più bello è stato in un Trapani-Frosinone, un bel tiro di destro. Quello con la maglia della Reggina, invece, a Gallipoli, di sinistro a giro sotto l’incrocio, un gran bel gol”.
INIZI DI CARRIERA – Antonino Barillà è cresciuto a Catona, nella zona nord di Reggio Calabria. Il centrocampista ricorda gli inizi e l’importanza del padre, portiere in Eccellenza e successivamente allenatore: “Sono cresciuto alla Catonese, che è stata la mia prima squadra. Anche lì ho fatto delle amicizie che tutt’ora mi porto anche fuori dall’ambito sportivo e che coltivo giorno dopo giorno, anche se a distanza.. Devo dire che mio padre è il mio primo tifoso. E’ il primo a mandarmi un messaggio prima della partita, il primo a chiamarmi dopo la gara per dirmi quello che ho fatto bene e quello che, secondo lui, ho sbagliato. Mio padre mi ha dato tanto: la passione per il calcio e tanti meriti sono anche i suoi”.
FANTACALCIO – Barillà non è il tipico giocatore da fantacalcio. Tanti buoni voti, ma qualche giallo di troppo per il centrocampista, che ammette: “Io, sinceramente, non ci gioco al fantacalcio, ma un calciatore che prende troppe ammonizioni non farebbe per me. Preferisco uno che magari si fa espellere direttamente ogni tanto ma porta gol a uno che prende gialli continuamente. Non posso promettere meno gialli per l’anno prossimo perché andrei a togliere una mia caratteristica”.