“Dormiva tre ore a notte, giocava alla Playstation”, la parabola discendente dell’attaccante

L'attaccante Michu si è perso dopo l'esperienza con la maglia dello Swansea. L'ex compagno svela un retroscena clamoroso sulla vita notturna

CalcioWeb

Michu rimane un grande mistero del mondo del calcio. Dopo una stagione straordinaria con la maglia dello Swansea in Premier League, si è perso: negativa l’avventura in Italia con il Napoli. Durante un’intervista al podcast The Beautiful Game. l’ex compagno allo Swansea Jonjo Shelvey ha svelato qualche retroscena. “Quando sono arrivato io, Michu era il calciatore più importante, anche in termini di gol. Poi, una settimana dopo di me, è arrivato Wilfried Bony. E personalmente credo che questo lo abbia colpito molto, perchè Wilfried è arrivato con la reputazione di grande colpo ed è diventato immediatamente l’attaccante principale. Da quel momento in poi, le cose per Michu non hanno più funzionato. Ho giocato assieme a lui per sei o sette mesi e si vedeva che la sua capacità di finalizzazione era davvero assurda”.

IL PROBLEMA NOTTURNO “Ci davano da indossare dei sensori quando andavamo a dormire, per vedere quanto dormi e la qualità del sonno. Poi riunivano tutti e mettevano i risultati sullo schermo. Alcuni andavano a dormire verso mezzanotte, ma c’era un grafico di un giocatore che dormiva tre ore a notte. Ed era quello di Michu”. Insonnia? Macchè, videogiochi. “Arrivava la mattina che era tutto assonnato, poi si è scoperto che faceva le 4 ogni mattina giocando alla Playstation. Non so se è stato sempre così, ma sembrava sempre stanco”.

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