Simone Inzaghi, lo scudetto con la Lazio in spogliatoio, l’infiltrato e la chiamata al fratello Pippo

L'allenatore della Lazio, Simone Inzaghi, ripercorre il successo del 2000 quando conquistò lo scudetto da calciatore: i retroscena in spogliatoio

CalcioWeb

Nel corso di un’intervista al Corriere dello Sport, l’allenatore della Lazio Simone Inzaghi ha ripercorso gli istanti che hanno sancito il successo biancoceleste nel 2000, tra la vittoria all’Olimpico contro la Reggina e l’attesa per il fischio finale del match di Perugia.

“Il mio primo pensiero va al momento in cui è finita la partita con la Reggina e abbiamo cominciato a seguire quella del Curi. Mi vengono in mente tutte le emozioni passate nell’aspettare che finisse quella della Juve a Perugia, dove stava giocando mio fratello Pippo. Un susseguirsi di emozioni incredibili. Eravamo tutti nello spogliatoio. Mi spostai davanti a un monitor, accanto a me avevo Pancaro e Conceicao, volevamo vedere la Juve in diretta tv, il tempo non passava mai. Ricordo il tripudio nello spogliatoio nel momento dello scudetto. Ho rivisto quelle immagini poco tempo fa mentre stavamo festeggiando all’interno dello spogliatoio e l’intervista fatta a caldo dagli operatori della Rai. Si riconosce Walter Pela, il nostro magazziniere. Era un tifoso della Curva, non lavorava ancora alla Lazio, ma si era infiltrato nello spogliatoio, non so come“.

Mio fratello Pippo lo chiamai la sera. Era giù, molto deluso, pieno di sconforto, ma il calcio è così. Pippo lo aveva vinto due anni prima, segnò anche una tripletta nella partita scudetto con il Bologna. Lo chiamai quando avevamo appena lasciato lo stadio, eravamo in pullman tra l’Olimpico e il Circo Massimo. I miei genitori, invece, li avevo sentiti quando ero ancora dentro lo spogliatoio”.

Poi il presente.Quanto sarà complicato ripartire? E’ difficile, come fare un altro ritiro. E poi giocheremo una volta ogni tre giorni. Se il campionato non si fosse fermato, avremmo giocato una partita a settimana. Cambierà tutto. Sappiamo cosa dovremo affrontare e cercheremo di farci trovare pronti. Adesso ci stiamo allenando a gruppi ben distanti e definiti, stiamo cercando di aumentare leggermente i carichi di lavoro per farci trovare pronti quando avremo il via libera per gli allenamenti di gruppo. Con le partite ravvicinate, bisognerà evitare gli infortuni e il recupero diventerà più faticoso. Sarà dura, lo sappiamo”.

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