Dopo 4 partite senza vittorie, nelle quali aveva raccolto appena 2 punti seppur giocando contro 3 squadre su 4 in lotta per la salvezza (Empoli, Udinese e Verona, l’altra era l’Inter), pareggiando a stento, la Juventus torna a vincere. Lo fa soffrendo, giocando male e senza idee, con il solito copione allegriano ormai ben noto a chiunque abbia un minimo di obiettività nel giudicare (e nel capire) ciò che vede in campo.
Il Frosinone mette a nudo tutti i limiti dei bianconeri, ormai fragili anche difensivamente (7 gol subiti nelle ultime 5) nonostante l’alta densità di uomini a copertura dalla difesa che limita la transizione offensiva sulle spalle dei singoli che, in un modo o nell’altro, possono solo mettersi in proprio per far male agli avversari.
Nonostante ciò, la Juventus segna 3 gol quest’oggi, l’ultimo praticamente a tempo scaduto, nato come già successo contro Verona e Monza, da un episodio casuale. In tre partite sono arrivati 9 punti, all’ultima preghiera accolta dal Dio del calcio. Allegri sarà, evidentemente, credente e praticante. Oggi, e non solo, dovrà accendere un cero all’altarino di Dusan Vlahovic.
Perchè la Juventus e Allegri non meritano Dusan Vlahovic
Il bomber serbo ha praticamente vinto la partita da solo. Nonostante il fantasma di Chiesa, nonostante Max abbia provato a metterlo in un tridente con McKennie ala che si commenta da solo. Vlahovic ha fatto 3 tiri in porta e 2 gol. Se i tiri vi sembrano pochi (e avete ragione) sappiate che è la cifra più alta dell’ultimo periodo. Contro il Verona 1 tiro 1 gol; contro l’Inter 1 tiro 0 gol; contro l’Empoli 2 tiri 1 gol, contro il Lecce 2 tiri 2 gol.
Una media tiri in porta/gol impressionante per un bottino di 15 gol in stagione. Chissà cosa accadrebbe se Vlahovic potesse giocare in una squadra offensiva, che ne esaltasse le caratteristiche. Se 15 gol sono tanti, sfruttando praticamente ogni mezza occasione utile, chissà se in partita di occasioni ne avesse il triplo. Magari oggi avrebbe i numeri di Lautaro e la Juventus sarebbe con il fiato sul collo dell’Inter, com’è giusto che sia essendo la squadra con il monte ingaggi più alto e l’allenatore più pagato. E invece, i giochi per lo scudetto sembrano già chiusi da un pezzo.
Contro il Frosinone, a fine partita, quando il piano tattico era “proviamo a lanciare il pallone in mezzo e incrociamo le dita“, lo stesso Vlahovic ha spizzato di testa il pallone messo in rete da Rugani che è valso 3 punti. Allegri aveva già lanciato via la giacca imbufalito, poco prima, non si sa ben per quale motivo visto che i suoi ci stavano provando in ogni modo seguendo le sue indicazioni.
Poi Max è uscito con il solito sorrisino di chi sa che ce l’ha fatta anche questa volta, di corto muso. E di chi forse sa pure che il prossimo anno, uno fra lui e Vlahovic non sarà alla Juventus: entrambi, per ragioni diverse, non la meritano.
La classifica di Serie A dopo Juventus-Frosinone
- Inter 63
- Juventus 57
- Milan 52
- Bologna 48
- Atalanta 45
- Roma 41
- Lazio 40
- Fiorentina 38
- Napoli 36
- Torino 36
- Monza 36
- Genoa 33
- Empoli 25
- Lecce 24
- Frosinone 23
- Udinese 23
- Sassuolo 20
- Verona 20
- Cagliari 19
- Salernitana 13