Modello Premier in Serie A? Casini: “sconcertati dalla replica di Gravina”

Il presidente Casini allo scoperto sulla proposta del modello Premier League e sul format del campionato di Serie A

CalcioWeb

La Serie A studia il modello della Premier League per avere maggiore autonomia e la notizia ha portato motivi di discissione. “L’ipotesi che la Lega di Serie A si stacchi dalla Federcalcio per adottare un modello simile a quello della Premier League, non vuol dire uscire dal modello federale, ma disegnare i rapporti con quest’ultimo in modo più equilibrato rispetto ad oggi, in cui la A ha sostanzialmente potere nullo in seno al Consiglio federale. E su questo, fatto non comune, tutte le società sono state d’accordo”. Sono le dichiarazioni di Lorenzo Casini, presidente della Lega di A, ospite di ‘Giù la maschera’ (Radio Rai 1).

Alle dichiarazioni del presidente della Figc Gabriele Gravina (“è solo uno strumento di distrazione di massa perché non ci sono nemmeno i presupposti”) “siamo rimasti tutti sconcertati. La nostra proposta è stata pacata, di collaborazione e non di contrapposizione. La risposta sembra non dare considerazione alla componente più importante del Consiglio federale”, continua Casini.

“La Serie A finanzia tutto il sistema, è impensabile che la governance federale non le riconosca il giusto ruolo, quanto meno per quello che ci riguarda”.

Sul declino della Serie A: “Premier e LaLiga (Spagna, ndr) sulla parte internazionale si sono mosse in anticipo con modelli organizzativi moderni che hanno facilitato la vendita dei diritti all’estero. Ed hanno saturato il mercato”.

Casini sul format in Serie A

Il presidente Casini ha affrontato anche il tema dei diritti tv e l’ipotesi della A a 18 squadre. “Indubbiamente per la vendita dei diritti è un periodo molto complicato, non solo per l’Italia. La Premier, per la prima volta, per potersi assicurare un livello di entrate ha dovuto aumentare il numero di partite messe in vendita”.

“E’ chiaro che i grandi club, giocando tanto, vorrebbero ridurre il numero delle partite che ha come presupposto diminuire il numero delle squadre”. La posizione della Serie A è rimanere a 20, “semmai bisognerebbe ragionare su format diversi”, conclude Casini.

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