Serie A, i temi delle riforme: squadre professionistiche, arbitri e autonomia in stile Premier

I temi delle riforme in Serie A: dagli arbitri allo stile Premier e al numero delle squadre professionistiche

CalcioWeb

Continuano ad arrivare tante reazioni dopo la decisioni di confermare il format di 20 squadre in Serie A contro quello a 18 proposto da 4 squadre (Juventus, Inter, Milan e Roma). L’intenzione è quella di rivedere il numero complessivo delle squadre professionistiche, perché 100 è un numero troppo alto per arrivare a una maggiore sostenibilità economico-finanziaria delle categorie inferiori. È uno dei punti contenuti nel progetto di riforma per il calcio italiano della Lega di A, secondo quanto riporta l’Ansa.

“Non è più rinviabile ridefinire la missione dei diversi campionati professionistici”, si legge nel documento aggiornato, approvato oggi in assemblea; occorre “ripensare ed elevare i requisiti delle squadre che partecipano ai campionati professionistici” e “rivedere il numero di promozioni e retrocessioni nelle diverse leghe”. 

Gli arbitri

Sono presenti anche dettagli arbitrali nel progetto di riforma per il calcio italiano della Lega Serie A. La richiesta è quella di riconoscere una piena indipendenza del settore arbitrale, portando anche l’Aia fuori dal consiglio Figc. La proposta è quella di rendere gli arbitri professionisti sotto il profilo giuridico e contrattuale. C’è anche l’idea del Var a chiamata e rendere pubblici in diretta i dialoghi delle decisioni arbitrali, poi l’aumento delle sostituzioni e le espulsioni a tempo.

Più peso e autonomia in stile Premier

Infine è presente il tema della governance federale nel progetto di riforma per il calcio italiano della Lega Serie A. “Diviene urgente introdurre correttivi che assicurino alla Serie A il ruolo che le compete”, spiega la Lega, che chiede un riequilibrio dei pesi nel Consiglio della Figc e una maggiore autonomia alla Serie A in stile Premier.

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