Dentro la crisi Juventus: una squadra da Scudetto che viaggia a una media da retrocessione

La Juventus ha una media da retrocessione: la crisi dei bianconeri fra gioco e identità inesistenti con una rosa da scudetto

CalcioWeb

In casa Juventus si è spenta la luce. E nessuno sembra sapere dove si trovi l’interruttore. La dirigenza loda i numeri di TikTok, Allegri punta al quarto posto (possibile anche al quinto) utile per entrare in Champions. Intanto, contro la Lazio è arrivata la 5ª sconfitta della stagione, la 4ª gara senza vittorie, successo che manca dal 25 febbraio.

Juventus, la media è da zona retrocessione

Nelle ultime 9 partite giocate, la Juventus ha raccolto 7 punti: una sola vittoria per 3-2, in rimonta, contro il Frosinone, grazie al gol rocambolesco di Rugani a tempo scaduto; 4 pareggi con Empoli e Verona, Atalanta e Genoa: 4 sconfitte con Inter, Udinese, Napoli e Lazio.

Si tratta di una media di 0.77 punti a partita, ritmo da retrocessione. Per fare un confronto con le zone calde della bassa classifica: solo Sassuolo (4 punti), Frosinone (3 punti) e Salernitana (2 punti) hanno raccolto meno punti dei bianconeri. Si tratta delle tre squadre attualmente in zona retrocessione. E i ciociari sono stati battuti proprio dalla Juventus che, in caso di pareggio, avrebbe raccolto 5 punti contro i 4 del Frosinone.

Squadre come Empoli (12 punti), Cagliari (8), Verona (9),  Udinese (9) hanno fatto decisamente meglio di Vlahovic e compagni nelle ultime 9 partite disputate. Il Lecce, con 7 punti raccolti, ne eguaglia il rendimento.

Juventus: gioco e identità inesistenti

Quel che appare più preoccupante è che la Juventus non sembra avere le armi per far fronte a tale situazione. I bianconeri, dopo il ko con l’Inter che ha gettato una secchiata d’acqua gelida sulle ambizioni Scudetto, sembrano aver accusato nettamente il colpo. Forza di volontà e grinta, che in stagione hanno risolto tante partite sopperendo alla mancanza di un gioco ben preciso, sembrano essere ormai ridotte al lumicino.

In questo contesto, la squadra non riesce ad attaccarsi a basi tattiche solide che vadano oltre una difesa arcigna e il tentativo di far male in contropiede. Il famoso “corto muso“, segnare un gol più dell’altra squadra, funziona proprio se fai gol. I bianconeri continuano da tempo a mantenere un trend, per diverse gare consecutive, di 0, 1, 2 tiri in porta per tempo. Tradotto: con 2 tiri a disposizione, serve il 50% di realizzazione per fare almeno 1 gol: con 1 tiro, il 100%. Medie impossibili da mantenere anche se in attacco ci fosse Haaland.

La bugia più grossa: la Juventus ha una squadra giovane e non all’altezza

La giustificazione che viene utilizzata più spesso è che la squadra non è all’altezza. Allegri ha ammesso di aver avuto l’ordine di sviluppare i giovani e con i vari Nonge, Sekulov, Yildiz, Iling Jr. è normale non essere competitivi. Peccato che tutti i calciatori citati siano terze o quarte scelte e gente come Yildiz, Iling Jr., ma anche gli stessi Soulè e Uijsen in prestito, abbiano fatto vedere di poter giocare tranquillamente titolari in Serie A nonostante la giovane età.

Chiaro, fare il titolare nella Juventus da Scudetto è diverso ma, come detto, i titolari non sono loro. La Juventus ha in rosa Vlahovic che, insieme a Osimhen e Lautaro è il miglior attaccante della Serie A, nonchè il più pagato in termini di cartellino. Ha Chiesa, titolare della Nazionale, strappato a peso d’oro alla Fiorentina. Ha Danilo, uno dei calciatori più titolati ed esperti in attività. Ha Bremer, finito nel giro della nazionale del Brasile. Ha Rabiot titolare della nazionale francese. Ha Szczesny che, dopo Maignan, è il miglior portiere della Serie A.

Credete davvero che Roma, Lazio, Napoli, Atalanta, Bologna abbiano 11 titolari o rose superiori a quelle della Juventus? Davvero la panchina dell’Inter, secondo il sentire comune la migliore d’Italia, con Sanchez e Arnautovic come primi cambi in attacco, Bisseck, Cuadrado (scarto Juventus) o Buchanan è nettamente superiore a quella dei bianconeri? Davvero è impossibile far meglio del Milan con una difesa colabrodo e che per metà stagione è stata cambiata continuamente (a volte anche inventata con primavera e Theo Hernandez adattati) a causa degli infortuni?

La Juventus ha una rosa esperta, pronta per vincere subito, come il suo motto “vincere è l’unica cosa che conta” impone. I giovani sono una parte integrante e intrigante del progetto, ma marginale: sono sempre stati utilizzati come preziose pedine di scambio o per fare cassa. Gli arrivi di punta del mercato dello scorso anno sono stati i giovani Di Maria (1988, 35 anni nel 2023) e Pogba (1993, 30 anni nel 2023).

Con i suoi 7 milioni l’anno, Allegri è l’allenatore ‘dei giovani’ più pagato della storia, nonchè il più pagato della Serie A, nonchè quello con la rosa a disposizione dal monte ingaggi più alto. Se una bugia si deve basare su fondamenta veritiere per risultare credibili, quella della Juventus e di Allegri ha le gambe decisamente corte.

Condividi