Le scuse ridicole di Pellegrini: è riuscito a far prendere l’unica decisione giusta a Di Bello

Pellegrini polemizza dopo il rosso di Lazio-Milan: il terzino ha commesso un'ingenuità tale da far prendere a Di Bello l'unica scelta giusta

CalcioWeb

Chiedo scusa alla squadra e i nostri tifosi, per il cartellino rosso. La prossima volta calcerò la palla fuori dallo stadio di sicuro, considerando che il sangue in faccia al mio compagno di squadra e il fatto che mi fermi non è stato sufficiente per l’arbitro. Ha vinto l’antisportività. Orgogliosi di questo gruppo, possiamo uscire a testa alta. Forza Lazio“. Sono le parole pubblicate attraverso il proprio account Instagram da Luca Pellegrini.

Un post di ‘scuse’ che in realtà è un attacco diretto a Pulisic, al Milan e all’arbitraggio. Un tentativo, piuttosto ridicolo, di provare a giustificare un’ingenuità tale da permettere all’arbitro Di Bello di prendere l’unica decisione giusta della serata. Il che è tutto dire.

Arbitraggio Lazio-Milan: perchè il rosso a Pellegrini è corretto?

Ammonito al 50′ del primo tempo per un’entrata in scivolata su Pulisic, Pellegrini si è trovato, appena 7 minuti dopo, con un altro giallo sventolato in faccia, e il conseguente rosso. Il motivo riguarda un fallo, ancora una volta su Pulisic, impossibile da non vedere da parte dell’arbitro e del guardalinee.

La dinamica è la seguente: Bennacer salta e ritornando a terra colpisce, involontariamente, con la mano la faccia di Castellanos che cade a terra. Di Bello lascia correre e Pulisic va in pressione su Pellegrini che, accortosi del compagno a terra, chiede all’americano di fermarsi. L’ex Chelsea continua l’azione e Pellegrini lo afferra dalla maglietta abbattendolo in maniera plateale, con una foga eccessiva e ingiustificata. Secondo giallo ed espulsione corretta.

Le vere scuse di Luca Pellegrini: l’ingenuità è clamorosa

Il post di Pellegrini è sicuramente frutto delle tensioni della partita e di un momento difficile dell’intera squadra. Il terzino biancoceleste dovrebbe però scusarsi, se davvero ci tiene, per l’ingenuità commessa. Pellegrini ha preso la scelta peggiore possibile: mettendo la palla fuori, come si è soliti fare in questi casi, avrebbe fermato il gioco, permesso di controllare le condizioni del compagno e il Milan avrebbe riconsegnato la sfera subito dopo.

Commettendo un fallo un po’ meno plateale, probabilmente sarebbe stato graziato, ma non commettendolo proprio, anche nel caso in cui Pulisic fosse riuscito ad arrivare fino in porta e segnare, sarebbe poi intervenuto il Var per rivedere quanto accaduto a inizio azione e, nel caso in cui fosse stato ravvisato un fallo, il gol sarebbe stato annullato. In caso contrario, non esisterebbe ragione per protestare.

Può succedere di sbagliare, ma qui l’antisportività non c’entra nulla. Anzi, è davvero poco sportivo prendersela con Pulisic che ha solo continuato l’azione, probabilmente nella foga del momento, seguendo ciò che dice il regolamento: con palla in gioco, ci si ferma se è l’arbitro a dirlo. E il gioco può essere fermato in caso di grave colpo alla testa (non una manata involontaria sul naso) o di un episodio che metta a rischio l’incolumità del calciatore che ha bisogno di immediati soccorsi.

Una lezione che Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha spiegato correttamente dopo un Inter-Lazio del 2021 in cui i biancocelesti furono accusati di aver segnato con Dimarco infortunato: “con Dimarco in terra, la palla ce l’ha l’Inter. Dovevano metterla fuori loro la palla. Con un uomo per terra vanno alla conclusione, noi abbiamo continuato a giocare e c’è un regolamento. Queste scene si vedono solo qua, in Inghilterra si gioca“.

Condividi