“Con Conte già da inizio anno eravamo attesi. Stavolta no: io non ricordo un addetto ai lavori mettere l’Inter avanti in partenza. E intendiamoci: neanche noi sapevamo quali uomini, al di là dei calciatori, sarebbero entrati in gruppo. E dunque lo Scudetto sarebbe una bella rivincita per noi che abbiamo fatto integrare i nuovi. Ecco, sarebbe un successo del gruppo Inter“. Sono le parole rilasciate da Alessandro Bastoni, difensore dell’Inter, ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, in merito allo Scudetto verso cui i nerazzurri sono destinati.
La consapevolezza di poter vincere lo Scudetto è nata dopo Istanbul? “Anche – spiega – ma in generale da tutta la seconda parte della scorsa stagione. Ci siamo parlati anche tra noi calciatori, dopo un avvio brutto, uno dei momenti più difficili vissuti all’Inter. Da quel momento le cose sono cambiate“.
Il derby e la quota 100 punti
L’Inter potrebbe vincere lo Scudetto nel derby di lunedì 22 aprile. “È bello vincere il derby a prescindere da tutto, che questo possa decidere lo scudetto è un caso. Vogliamo la partita per noi stessi, per i tifosi, per tutto. Due vittorie di fila non bastano? Assolutamente no. Neanche fossero 50 o 100. Direi lo stesso per qualsiasi altro avversario“, dichiara Bastoni.
L’Inter può anche raggiungere e superare quota 100 punti. Obiettivo ma non ossessione: “a nostra priorità è cucirci la seconda stella. I 100 punti non sono un’ossessione e non sarebbe certo un fallimento non arrivarci“.
Il segreto dell’Inter: la versatilità
Bastoni ha sottolineato come ogni membro dell’11 titolare dell’Inter sia versatile e disposto al sacrificio: “il mister ci ha suggerito l’idea di mobilità che si vede. Ma tutto ha origine dalla disponibilità e dall’atteggiamento mentale generale: se io vado in attacco, Lautaro o Mkhitaryan sanno che devono andare in difesa. Tutti difendono, tutti attaccano: c’è un codice che rispettiamo, sappiamo ciò che dobbiamo fare ed ecco che viene fuori l’Inter che vedete voi. Il mio ruolo? Mi sento quello che in quel preciso istante sono in campo. Ho un compito che cambia a seconda della posizione in cui mi trovo. Ma è un modo di interpretare il calcio che ha coinvolto tutti“.
Il futuro di Bastoni è ancora all’Inter?
In ottica futuro, Bastoni vede ancora nerazzurro: “al momento dico di sì. E lo sa perché? Ogni volta che giochiamo, per arrivare a San Siro, il nostro pullman passa davanti a un grande condominio dove vedo sempre un signore anziano che sventola la bandiera dell’Inter. È fisso lì, tutte le volte. Ecco, sono le cose che ti rimangono, io gioco per questo, per le emozioni.
Mi vedo capitano? Sì, mi piacerebbe. nulla vieta che ci sia più di un riferimento, più di un capitano. In fondo è quel che stiamo vivendo noi: non c’è il veterano, Lautaro è ancora giovane, sulle decisioni extra campo ne parla sempre con il nucleo storico della squadra“.