Romanisti, aprite gli occhi: l’argentino sbarcato a Fiumicino non è Maradona

I tifosi della Roma in delirio per l'arrivo di Soulé, un giovane calciatore reduce da una stagione in prestito al Frosinone

CalcioWeb

La Roma si è assicurata le prestazioni di Matias Soulé, giovane calciatore argentino della Juventus ma reduce dall’esperienza in prestito con la maglia del Frosinone. L’attaccante è arrivato nella serata di lunedì a Fiumicino ed è stato accolto dall’entusiasmo dei tifosi giallorossi.

L’arrivo di Matias Soulé alla Roma ha scatenato un’ondata di entusiasmo tra i tifosi giallorossi, ma è davvero giustificato tanto clamore? Soulé, appena ventunenne, è un giovane promettente, ma al momento nulla di più. L’argentino ha alle spalle una sola stagione positiva con il Frosinone, culminata però con una retrocessione. Alla luce di questi fatti, è opportuno chiedersi se l’accoglienza riservatagli dai tifosi romanisti sia stata eccessiva. La risposta è probabilmente sì.

Matias Soulé
Foto di Telenews / Ansa

Matias Soulé è indubbiamente un calciatore di talento, ma la sua carriera non è ancora veramente decollata. La stagione trascorsa al Frosinone ha mostrato le sue potenzialità, ma non ha rappresentato un punto di svolta, anzi, si è conclusa con un esito amaro. La Juventus non ha esitato a ‘liberarsi’ dell’argentino per una cifra anche relativamente bassa: 26 milioni di euro più 4 di bonus. Probabilmente non è stato considerato all’altezza di un club come quello bianconero.

In una piazza importante come quella di Roma, che ha bisogno di vittorie e trofei, l’arrivo di un giovane ancora da consacrare dovrebbe essere accolto con un entusiasmo misurato.

L’entusiasmo dei tifosi della Roma per calciatori e ‘coppette’

I tifosi della Roma non sono nuovi ad accoglienze trionfali. L’ultimo riferimento è all’arrivo di Romelu Lukaku ad agosto 2023. L’ex Inter è stato accolto come un fuoriclasse con tanto di cori e striscioni. Il belga alla fine non ha rispettato le attese ed è andato via quasi nell’indifferenza. Altri casi recenti sono stati quelli di Paredes e Renato Sanches, il primo protagonista di un rendimento altalenante, il secondo un vero oggetto misterioso.

Un altro riferimento è all’esaltazione che ha circondato la vittoria della Conference League con José Mourinho in panchina. Certamente, è stato un traguardo importante, ma è stato celebrato con un’enfasi spropositata rispetto al reale valore della competizione. La Conference League, per quanto significativa, non può essere paragonata ai trofei più prestigiosi come la Champions League, lo scudetto o anche all’Europa League. Allo stesso modo, l’arrivo di Soulé dovrebbe essere visto come un passo verso la costruzione di un futuro interessante, ma non come l’acquisto di un fuoriclasse che può cambiare immediatamente le sorti della squadra.

La Roma merita di puntare in alto e per farlo avrà bisogno non solo di giovani promesse, ma anche di calciatori affermati e di esperienza. Poi, forse, potrà permettersi un’accoglienza trionfale. La Roma merita di più, merita una squadra in grado di lottare a livello nazionale e internazionale.