Un Cristiano Ronaldo mostruoso quello di stasera. Il portoghese spazza via l’Atletico Madrid con una favolosa tripletta. La Champions è da sempre la sua terra di conquista ma quest’anno le cose non erano andate bene, almeno fino ad oggi. Un solo gol nella fase a gironi, quello contro il Manchester United a Torino e un’espulsione a Valencia, con conseguente squalifica, che sembrava aver complicato l’intero cammino della Juve in Coppa. Molti lo davano sul viale del tramonto ma i campioni non muoiono mai e, anzi, risorgono nei momenti più complicati. Dopo le prime tre giornate di campionato senza segnare, arrivarono le prime critiche: “Facile segnare in Spagna, in Italia c’è più tattica” e invece il portoghese segna praticamente sempre dalla quarta giornata in poi, dopo la doppietta al Sassuolo. E stasera, come spesso gli accade nelle notti europee, ruba la scena: tre gol e una rimonta che entra di diritto nella storia non solo del club bianconero, ma anche in quella del calcio. Una sentenza sotto porta, un uomo che può vantare 51 triplette in carriera ma questa è sicuramente la più bella, insieme a quella “Mundial” contro la Spagna. Perfezionista in campo e fuori, Cristiano Ronaldo è l’esempio di come il talento deve essere una dote naturale ma va allenato con costanza. Più che un calciatore, è un atleta di altissimo livello che cerca sempre di migliorarsi e pone l’asticella sempre più in alto, perché la competitività è essenziale nello sport. Un campione si vede prima di tutto nella testa e Ronaldo in questo non ha eguali perché la mente ti fa raggiungere qualsiasi obiettivo. Come tutti i fuoriclasse di ogni sport, Ronaldo ha adattato il suo gioco alle capacità del proprio fisico, essendo padrone delle possibilità del proprio corpo. L’inserimento nel contesto juventino sembrava, però, aver fatto fare un passo indietro, perché costretto dal modo di giocare di Allegri a spostare il suo raggio d’azione, collocandosi perlopiù sulla sinistra e reso quasi uno dei tanti nella squadra bianconera, mentre al Real aveva dieci calciatori che giocavano per lui. Oggi, ha dimostrato di nuovo, qualora ce ne fosse il bisogno, di essere un finalizzatore. La sua ferocia e la sua determinazione in alcuni momenti cruciali della Champions League, sono stati i motivi per cui è arrivato a Torino. Il suo acquisto è stato fatto proprio per partite come quella di stasera, il palcoscenico ideale per una notte speciale. Sembra essere immune alla pressione, anzi sembra trarre vantaggio da situazioni del genere. Ribaltare un risultato come quello di Madrid non era certo facile, eppure la Juve c’è riuscita, con un grande Bernardeschi e un’immenso CR7. Imperioso di testa nei primi due gol, coraggioso nel calciare il rigore decisivo. Proprio lui che aveva eliminato la Juventus lo scorso anno, la fa andare ai quarti. Ronaldo toglie, Ronaldo dà. E se, come sottolineato dallo stesso fenomeno portoghese a fine partita “La Juve mi ha preso per questo“, Allegri può sperare di portare a casa quella che sta diventando un’ossessione anche per lui, oltre che esserlo per i tifosi. E per fortuna sua e della Juventus, il più forte da quest’anno gioca a Torino.
-> LEGGI ANCHE – Allegri “Doctor Jekill e Mister Hyde”: hai fregato di nuovo tutti quanti. Ma perché arrivare a tanto?
–> LEGGI ANCHE – Spinazzola-Bernardeschi-Kean, il trio italiano delle meraviglie: la Juve lancia i giovani anche in Champions, il futuro è sempre più Azzurro
SCARICA GRATIS L’APP DI CALCIOWEB PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATO IN TEMPO REALE