Claudio Ranieri: “Il Var? E’ indispensabile, proporrei la challenge. Sui falli di mano serve Leonardo”

L'allenatore della Sampdoria, Claudio Ranieri, ha rilasciato un'intervista al "Corriere dello Sport" in cui ha parlato dell'utilizzo del Var

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Claudio Ranieri sta provando a salvare la Sampdoria. Dopo il suo arrivo i blucerchiati hanno conquistato 20 punti in 16 giornate. Ora arriva l’impegno casalingo contro la Fiorentina. Una gara tosta in cui i liguri proveranno ad ottenere il massimo. L’allenatore di Testaccio ha rilasciato un’intervista al “Corriere dello Sport”. Argomenti principali la “sua” Roma e il Var. I giallorossi sono in crisi: «Non me l’aspettavo. Il cambio di proprietà può aver influito, ma la stagione è ancora lunga e la classifica non è compromessa: la Champions è a tre punti. L’assenza di Zaniolo si è fatta sentire. E’ uno che strappa e cambia l’incontro. Gli auguro di tornare in fretta il campione che è».

Totti, De Rossi e Florenzi lontani da Roma: «E’ il calcio… In compenso è rimasto Pellegrini che è un simbolo, un ragazzo d’oro, un gran professionista e un top player». Ranieri è stato eletto miglior allenatore del decennio della Roma dai tifosi giallorossi: «Una bella soddisfazione e ringrazio i tifosi che mi hanno votato. Il premio me lo hanno dato per quella rincorsa “impossibile” sull’Inter di Mourinho. Ce l’avevamo quasi fatta, poi la sconfitta in casa contro la Samp rovinò tutto. Il mio unico rammarico è non aver portato lo scudetto. Un titolo che il destino mi ha ridato in Premier League con il Leicester, ancora ne parlano».

Si passa poi al Var. Ranieri ha le idee chiare in merito: «La Var deve essere utilizzata sempre. Quando un episodio è dubbio, l’arbitro deve essere richiamato a vedere le immagini per prendere la decisione giusta. All’inizio si usava tanto, mentre ora troppo poco. Capisco che non si possa rivedere ogni azione, ma almeno nelle fasi importanti il ricorso al Var diventa
necessario. Sono d’accordo con la challenge, come nel tennis. Magari potremmo dare una chiamata per tempo ad ogni squadra. Ma sono convinto che senza tecnologia non si può più stare con la velocità che c’è adesso nel calcio. Sui falli di mano non si capisce niente… Nicchi e Rizzoli ci hanno detto che per stabilire se è rigore bisogna valutare quanto è aperto il braccio rispetto al corpo. Come nell’Uomo Vitruviano di Leonardo… Secondo me questo regolamento va spiegato bene ai giornalisti che poi lo devono passare all’opinione pubblica».

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