Il Papu Gomez si racconta: “ecco come affrontiamo l’emergenza”, poi parla delle liti con Simeone

Stagione veramente incredibile per il Papu Gomez, l'attaccante dell'Atalanta parla dell'emergenza Coronavirus, poi svela qualche retroscena

CalcioWeb

L’impresa dell’Atalanta in Champions League contro il Valencia (ha raggiunto i quarti di finale) è stata messa un pò in secondo piano dall’emergenza Coronavirus, il club nerazzurro si augura di tornare presto in campo per continuare il sogno. Un grande protagonista fino al momento è stato il Papu Gomez, si tratta forse della migliore stagione in carriera per il calciatore. Intervenuto nel corso di una diretta Instagram in compagnia della pagina Cronache di Spogliatoio, l’argentino si è raccontato.

LA SITUAZIONE “Alcuni sono rimasti fuori dal centro sportivo con le famiglie e i single sono rimasti all’interno di Zingonia. Cerchiamo di parlare ogni giorno e capire cosa fare o non fare, per parlare del calendario e di quanto riprenderemo. Mi mancano i 25 minuti di macchina tra Bergamo e Zingonia con la mia musica pensando all’allenamento. Per me quello è il momento in cui sono più solo, lo ritengo più mio. Mi manca molto”. 

IL PERIODO AL CATANIA “Simeone mi faceva giocare come ala nel 4-3-3. Io ero abituato a fare il trequartista e dicevo: ‘Se faccio tutta la fascia mi stanco e non arrivo lucido in porta’. Ci litigavo i primi giorni e iniziavano discussioni pazzesche. Avevo 19 anni e rispondevo. Poi sono cambiato in meglio per fortuna e mi disse: ‘Il giorno che andrai in Europa farai l’esterno d’attacco perché sei piccolo e veloce’. Lo Monaco a Catania mi vide in Independiente-San Lorenzo con recuperi in fase difensiva e mi prese per fare il tridente con Mascara e Maxi Lopez. Con Gasp e il lavoro nell’Atalanta mi sono evoluto in seconda punta”. 

SCUDETTO E CHAMPIONS – “Probabilmente se non perdevamo qualche punto stupido potevamo avere 5 o 6 punti in più ed essere più vicini allo Scudetto. Mancano ancora 12 o 13 giornate. Per quello che facciamo non sarebbe una follia pensare allo scudetto“. E sulla Champions: “Quando abbiamo pescato il Valencia ho detto: ‘Loro hanno pensato di aver avuto fortuna ad averci pescati’. Adesso nessuna squadra ci vuole incontrare perché nessuna squadra sa cosa può accadere con noi. Non avere esperienza in questa competizione ci rende la testa più libera. Siamo la mina vagante insieme al Lipsia, una formazione tosta che gioca bene”. 

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