Mancini: “C’è un gran caos. Nazionale? Nessuno la voleva allenare. Futuro? Vorrei fare il bagno”

Roberto Mancini, tecnico della Nazionale, ha parlato della situazione legata al Coronavirus, ma anche degli azzurri e del futuro del calcio

CalcioWeb

Il tecnico della Nazionale Roberto Mancini, intervenendo a ‘Roma TV’, ha parlato della situazione legata al Coronavirus e non solo. Tanti i temi trattati dal CT azzurro: “Mi sembra che ci sia un gran caos. Se dovessi parlare solo da allenatore della Nazionale spererei egoisticamente che la questione finisse qui e si ricominciasse con calma, perchè l’anno prossimo ci saranno partite infinite e i giocatori saranno stanchi. Ma sono tanti mesi che non si gioca e vorremmo tutti vedere ricominciare a giocare a calcio. Non è facile gestire la situazione, ma mi sembra che nel calcio che sono pochi i giocatori che hanno avuto il virus. Quindi forse giocando all’aperto non è così semplice infettarsi. Spero che le mascherine scompaiano presto. I problemi veri saranno gli infortuni di troppo e poi il ritmo sarà come quello della Bundesliga, abbastanza basso, sarà normale. Magari col passare delle partite troveranno la condizione”.

Mancini può dirsi soddisfatto del lavoro fatto sin qui con la Nazionale italiana: Nessuno voleva allenare, hanno chiesto a me e io ho detto subito di sì. Credo che molti avessero timore, venivamo da una qualificazione mancata ai Mondiali e questo è stato un momento difficile, ma nel calcio esistono. Basta avere fiducia nelle proprie qualità e in quelle dei giocatori. Sono stati bravi i ragazzi, all’inizio io ho detto loro che l’Italia non poteva non avere giocatori bravi, in cent’anni non è mai successo. Poi magari non si è vinto o ci sono state brutte figure, ma non sono mai mancati i giocatori bravi. E ho chiesto ai ragazzi se era possibile fare qualcosa di speciale per riavvicinare la gente alla Nazionale e loro sono stati bravissimi, si è creata una bellissima atmosfera. Abbiamo iniziato con la Nations League e poi abbiamo fatto buone qualificazioni agli Europei. Dicono che gli avversari non sono stati così forti, ma tutte le partite sono da giocare per vincere”.

Il rinvio degli Europei è un mezzo problema ma anche un’opportunità per l’Italia: ”Avremmo dovuto giocare a Wembley con l’Inghilterra e a Norimberga contro la Germania, test importanti dopo mesi che non ci vedevamo. E in questi giorni sarebbe iniziato il ritiro per gli Europei. Avevamo preso una bella scia, ora ci ritroveremo a settembre, non ci saremo visti per sei mesi e sarà un terno al lotto, non sarà semplice riprendere. Sarà così per tutti, ma noi eravamo a buon punto. Ma meglio per certi ragazzi che faranno più esperienza, giocheranno partite importanti ed essendo giovani sarà buono per loro. All’Europeo ce la saremmo giocata con le squadre che sono più avanti di noi, come la Francia che è giovanissima e che è campione del mondo. Ma sarebbe stato difficile per tutti batterci. Spero che il prossimo anno ci aiuti a migliorare i ragazzi giovani”.

Mancini ha parlato anche dei romanisti in Nazionale: Zaniolo è un ragazzo giovane e non bisogna far pesare su di lui tutta la responsabilità, deve fare esperienza, deve trovare il suo ruolo. Il che non è uno svantaggio, ma può essere un vantaggio. Un altro anno gli permetterà di migliorare e di recuperare dall’infortunio. Penso che possa diventare un calciatore straordinario se continuerà a lavorare seriamente e a fare vita da atleta. Pellegrini è polivalente, a volte gioca anche nei due di centrocampo, ma quando va in avanti fa meglio, ha il gol dentro. Però può giocare anche come esterno d’attacco, ha margini enormi di miglioramento e diverse collocazioni in campo. Cristante, Mancini, Spinazzola sono tutti giocatori importanti per noi. A Mancini dico sempre che non ha un cognome semplice e deve stare attento e fare bella figura…”.

Infine uno sguardo al futuro: ”Questo può essere un modo di valorizzare i ragazzi italiani, di dargli fiducia. Ai miei tempi abbiamo iniziato in A giovanissimi perchè gli allenatori ci hanno dato fiducia. Se uno è bravo deve giocare. Poi chiaramente deve migliorare, ma se ha qualità in cinque-sei mesi non dico che è titolare ma poco ci manca. Poi può accadere che un giovane inizia, fa benissimo e non riesce poi a migliorare. Bisogna rimanere con i piedi per terra e fare sacrifici. Quando si ricomincerà vedrò alcune partite. E vorrei fare il bagno, ammesso che si possa fare…

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