Gravina sul dossieraggio: “ho chiesto di essere indagato per difendermi”

Gabriele Gravina, presidente della Figc, allo scoperto dopo le ultime vicende sull'inchiesta

CalcioWeb

Gabriele Gravina, presidente della Figc, continua a rispedire al mittente le accuse sul dossieraggio. “Mi sono dovuto far indagare per potermi difendere contro il secondo dossieraggio, che sono le falsità di qualcuno che si diverti con veline anonime e immagino che la fonte sia sempre la stessa”. Sono le dichiarazioni a margine dell’incontro con gli arbitri sul caso dossieraggio .

“Io ho esibito documenti ufficiali con dati certa. Tutto ha avuto risposte e riscontro. Ho chiesto l’accertamento della verità. Se ci sono responsabilità voglio capire oltre chi ha predisposto il dossieraggio e anche i nomi dei mandanti. I magistrati nemmeno ieri mi hanno rivolto accuse”, continua Gravina.

“A livello personale c’è amarezza. Mi dispiace, quando rivesti un ruolo istituzionale e ti colpiscono a livello personale poi soffrono. Soffro per la mia persona fisica. Venendo attaccato sul piano della credibilità questo mette in difficoltà il sistema che qualcuno cerca di minare. Ma chi mi conosce sa che sono forte nelle mie reazioni. Questa vicenda mi renderà più forte.

In tutta l’attività di dossieraggio che sta emergendo sono e sono stato la parte lesa. Perché quando si fa attività dossieraggio ci sono contenuti falsi. Pur non essendo indagato ieri ho chiesto di esserlo, una contraddizione. Ma era indispensabile da parte mia. Non per difendermi da magistrati che a me non mi hanno mai rivolto accuse, nemmeno ieri. Non ci sono imputazioni per il momento”, conclude Gravina.

Gabriele Gravina
Foro di Luca Zennaro / Ansa

La questione arbitri

Gabriele Gravina affronta anche la situazione arbitri: “ho voluto incontrare gli arbitri che rappresentano una nostra eccellenza, ho voluto fare loro i complimenti perché a livello internazionale e nelle prossime gare abbiamo tre arbitri italiani che arbitreranno gli ottavi di finale nelle coppe, stanno occupando una percentuale importante oltre il 15% di presenze nelle gare internazionali, siamo al primo posto. Ho voluto testimoniare la mia vicinanza e fargli capire quanto sia importante per gli arbitri pretendere da parte della federazione un supporto”, le parole di Gravina.

“Dobbiamo ricominciare con le vecchie applicazioni del codice della giustizia sportiva perché l’arbitro merita rispetto, la dignità dell’uomo, non solo dell’arbitro. Merita rispetto, rispetto che nelle ultime ore avvertiamo il bisogno di rivendicare. Quindi, vicinanza, i i nostri internazionali sono la nazionale degli arbitri all’estero e non possiamo permettere che ogni volta che c’è un errore si mette in discussione tutto il movimento, il sistema, pensando che l’arbitro sia un soggetto infallibile, se si colpisce un arbitro si colpisce tutto il sistema italiano”, ha concluso.

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