Diletta Leotta è considerata una della donne più belle d’Italia e spesso, proprio a causa della sua bellezza, nella sua vita, si è trovata a essere bersaglio di critiche gratuite, insulti e invidie. L’altra faccia della medaglia della celebrità probabilmente, acuita dalla facilità di comunicazione che i social permettono. Ma a tutto c’è un limite.
La molestia subita
La giornalista DAZN ha raccontato un particolare episodio della sua vita intervistata nel nuovo numero di “Grazia”. “In seconda o terza liceo una professoressa mi fece una nota sul registro, perché distraevo la classe. Avevo i leggings e la felpa, cosa che tra l’altro era obbligatoria, perché quel giorno avevamo Educazione fisica“, racconta Diletta Leotta sottolineando come spesso sia stata bersaglio dell’odio ingiustificato di altre donne. E non solo, purtroppo.
Dalla controparte maschile “a volte ho provato l’imbarazzo di sentirmi tutti gli occhi addosso, sguardi fastidiosi, viscidi, oppure i cori volgari allo stadio, che per fortuna ora sono cessati. Ho avuto una sola brutta esperienza, quando ero adolescente. Il professore di ginnastica, quello che ci faceva mettere i leggings, una volta mi ha dato uno schiaffetto sul sedere, e ha detto qualcosa tipo: “Mi fai inzuppare il biscotto”. Non sapevo che cosa volesse dire, non l’avevo capito. Sono tornata a casa e l’ho subito riferito a mio padre, che è avvocato. Quel professore è stato subito sospeso e mandato via dall’istituto“.