Cristante innamorato del Benfica: “Qui anche per la Champions League”

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Mi hanno voluto e l’ho ritenuta una ottima soluzione: è una squadra con molta storia, disputa la Champions League e in Portogallo è sempre tra le prime tre. Il numero 24? Era quello che avevo al Milan, era libero e ho continuato con quello“. Così il nuovo acquisto del Benfica Bryan Cristante dal ritiro della nazionale Under20 ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a lasciare il Milan per tentare una nuova esperienza in Portogallo. “Il nome Bryan? E’ stata una loro scelta, non c’è nessun motivo particolare. Mio padre è nato in Canada ed è stato là, io infatti ho il doppio passaporto, anche quello canadese, quindi hanno deciso di chiamarmi così – ha aggiunto in un’intervista a Vivo Azzurro – Il più forte con cui mi sia allenato? Sono in Nazionale dall’Under 15, mi sono allenato con tanti calciatori, tutti molto bravi, d’altronde in Nazionale ci vanno i migliori d’Italia. Alcuni giocano già in Serie B, altri in Serie A…Non saprei sceglierne uno“. Cristante non si esprime nemmeno in merito al proprio idolo da bambino. “Non ne ho mai avuto uno. Ho sempre osservato i grandi campioni che giocavano nel mio ruolo, cercando di prendere qualcosa da ciascuno di loro, ma mai un punto di riferimento fisso – ha spiegato – In Nazionale? Senza dubbio Pirlo, uno dei migliori centrocampisti al mondo“. Cristante ha parlato poi del suo esordio in Champions League. “Una grandissima esperienza per me, l’inizio del mio percorso, la primissima presenza in prima squadra, da cui è partito tutto. A sedici anni non mi sono neanche reso conto di aver esordito in Champions League, mi ha aiutato molto farlo così presto in una squadra come il Milan. Poi da lì sono cresciuto e ora sono qui – ha proseguito – Era una specie di premio, in una partita che si giocava quando avevamo già passato il turno e il mister ha voluto farmi questo ‘regalo’. Invece all’esordio in campionato ero già in prima squadra, mi stavo allenando con loro ormai da un anno e quindi è stato più importante. Ero più consapevole“, ha concluso il calciatore del Benfica.