L’Inghilterra accoglie i Forest Green Rovers, prima squadra vegana al mondo

Militano nella National League, quinta divisione inglese, sono tutti vegani ed è in arrivo lo stadio eco-sostenibile. Sono i Forest Green Rovers

CalcioWeb

Mossa propagandistica? Forse, ma è sicuro che i Forest Green Rovers faranno parlare per molto tempo. I “Green Devils” militano nella National League inglese, ovvero in quinta divisione, e il loro presidente dal 2011 a questa parte è Dale Vince, proprietario di Ecotricity, prima azienda di energia pulita al mondo.

Probabilmente una mossa pubblicitaria, una campagna di sensibilizzazione o soltanto la voglia di inviare un grande messaggio al mondo. Vince, che insieme a Gary Neville ha ideato la fondazione “Sustainability in Sport”, al suo arrivo ha subito cambiato le maglie bianconere della squadra in biancoverde e in seguito ha reso la sua società sponsor principale. E non è tutto.

I Diavoli Verdi sono diventati infatti la prima squadra totalmente vegana della storia. Il cambiamento è stato graduale: abolizione degli hamburger, via carne e pesce dal menu di squadra e infine, da ottobre scorso, anche tutti gli altri derivati animali. Nel menu campeggiano adesso polpette di tofu e i involtini di falafel, molto apprezzati dai calciatori. E i risultati sono tutt’altro che scarsi: i Forest Green Rovers sono al secondo posto, a soli due punti di distanza dalla capolista Cheltenham.

E arriveranno altri cambiamenti negli anni a venire. ‘The New Lawn Stadium’ vanta già erba organica senza aggiunta di additivi chimici, è alimentato con pannelli solari e ha un sistema d’irrigazione formato da cisterne di acqua piovana, ma Vince ha in cantiere la costruzione di un nuovo impianto da 5mila posti ad impatto zero. “Calcio e ambiente sono una combinazione unica perché ci permettono di combattere lo stereotipo secondo il quale vivere verde significhi mangiare solo lenticchie, indossare dei sandali e rinunciare a tutto, spiega l’imprenditore al ‘Daily Mail’. “E in questo senso l’alimentazione è un ottimo esempio: non vogliamo che la gente si focalizzi su quello che non c’è, ma che venga qui e provi il cibo”.