A tutto Moggi: dalle accuse al Milan alla frecciata a Sarri, poi un aneddoto su Montero: “era già dell’Inter…”

  • NOTIZIE DEL GIORNO
    Moggi (Foto Vincenzo Livieri - LaPresse)
  • Moggi (LaPresse/Spada)
1 / 3
CalcioWeb

In occasione di un evento organizzato all’Addaura, a Palermo, Luciano Moggi ha toccato diversi argomenti a cominciare da una battuta sulla recente sentenza pubblicata dalla quinta sezione del Consiglio di Stato, in cui gli è stata confermata la radiazione dal mondo del calcio:

“Le chiavi dello spogliatoio in cui ho chiuso Paparesta le ho ancora in tasca”, afferma ridendo. “Io un esempio di lealtà sportiva? Non ci sono dubbi. Io auguro a tutti quanti i presenti che non gli capiti quello che è accaduto a me. Io sono rimasto coinvolto in qualcosa che non sapevo nemmeno. E nel frattempo, invece, il Milan si metteva d’accordo con De Santis per non ammonire Nesta e Seedorf che erano diffidati, in modo tale che giocassero contro di noi la settimana dopo”.

L’ex dg bianconero ha poi parlato delle recenti polemiche arbitrali: “Polemiche arbitrali contro la Juve? Le squadre di calcio devono crescere, non può essere la Juventus la colpevole di tutto. La Juve è un modello e fa cose a cui le altre non pensano nemmeno. Quando Sarri parla di fatturati ed economia, non sa quello che dice – ha detto -. Non sa tutto ciò che c’è attorno alla Juve: è l’unica società, quella bianconera, che sa coniugare il fatto sportivo con quello economico“.

Montero
Montero

Moggi ha svelato anche un aneddoto su Montero:Montero stava firmando per l’Inter? Sì, confermo. In quel momento non stavamo minimamente pensando a Montero che era in trattativa con l’Inter. Ero al telefono con Pasqualin e D’Amico, suoi agenti, e mi disse che stavano conducendo la trattativa. Avvertii subito Marcello Lippi, all’epoca non nostro allenatore, e mi disse: ‘Prova a prenderlo tu’. Bene, mi inserii nella trattativa e bruciai l’Inter. Mazzola non ci rimase proprio bene – ricorda Moggi -. Tornando a Montero, lui aveva una particolarità. Aveva una vita abbastanza movimentata, frequentava discoteche, etc… ma in campo rendeva perfettamente. Così io gli ho detto: ‘Finché il campo ti dà ragione, ok’. Poi è successo che si è sposato e andava ogni giorno a letto alle otto: quella è stata la sua fine e da lì un calo. Infatti poi lasciò la Juventus”