Marchisio ‘dribbla’ il cinismo della Juve: l’addio è di classe. Ad Maiora Claudio!

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Dopo 25 anni, 389 partite, 37 gol e 14 trofei si è conclusa la storia di Claudio Marchisio con la maglia della Juventus. Una vita con il bianconero addosso per il centrocampista torinese. Un sogno di un bambino diventato realtà. Da quando è entrato nel mondo Juve, all’età di 7 anni, infatti, Marchisio ha sempre lottato per i colori bianconeri ad eccezione della parentesi vissuta in prestito all’Empoli nel 2006. L’ufficialità del suo addio è arrivata come un fulmine a ciel sereno alla vigilia dell’inizio di una nuova stagione. Da settimane si vociferava di una probabile separazione tra le parti ma con il passare del tempo, soprattutto tra i tifosi, si era cementata la convinzione che il ‘Principino’ potesse continuare a vestire la maglia della Vecchia Signora almeno per una stagione ancora.

Una stagione che avrebbe però visto un Marchisio ricoprire un ruolo sempre più marginale all’interno della squadra. Le possibilità di scendere in campo sarebbero state pochissime e probabilmente in partite meno importanti. Lo storico numero 8 bianconero, infatti, sarebbe stato la sesta scelta dopo Pjanic, Emre Can, Matuidi, Khedira e Bentancur. Perchè di fatto la lunga avventura di Marchisio con la Juventus si è conclusa quel maledetto 18 aprile 2016. Allo Stadium. Nella sua casa. In un banale Juventus-Palermo di campionato. Il ginocchio ha fatto crack e da quel momento la sua carriera è cambiata per sempre. Il lungo e difficile recupero. Il rientro a spezzoni e una maglia da titolare mai più riconquistata.

Juventus Marchisio
Marchisio (Foto LaPresse/Marco Alpozzi)

In questi ultimi due anni, Marchisio è finito nelle retrovie, con Allegri che non gli ha dato più fiducia. Ma davvero a 32 anni può essere considerato un ex calciatore? Probabilmente no. Il centrocampista torinese avrebbe avuto bisogno di giocare con continuità per provare a tornare ai livelli pre-infortunio, quando era considerato uno dei migliori nel suo ruolo. Alla Juventus, però, non c’è il tempo per aspettare nessuno. Per continuare a vincere non c’è spazio per i sentimentalismi. Il primo a viverlo sulla propria pelle è stato Del Piero. Il primo a capirlo Buffon e oggi Marchisio. “Il bene delle squadra viene prima di tutto”. Questo uno stralcio del post pubbilicato sui social dal Principino per congedarsi dai colori bianconeri. Non una parola fuori posto. Non una polemica. Nonostante l’addio si sia consumato senza un giusto tributo che un Signore come Marchisio avrebbe meritato. Un’uscita di scena di classe quella del ‘Principino’, come quando giocava in campo. Ma un campione si misura anche da queste cose. Ad Maiora Claudio!