Considerato uno dei calciatori più forti degli ultimi 20 anni e uno degli attaccanti più completi di sempre, Thierry Henry compie oggi 42 anni. Carriera impressionante la sua con la sola nota negativa dell’esperienza alla Juventus. E’ il 3 agosto 1999 quando arriva all’Arsenal. Wenger lo aveva avuto al Monaco e consapevole del talento di quel ragazzo decise di puntare forte su di lui. Henry scelse il numero 14, che lo accompagnerà diventando un simbolo e quasi una seconda pelle. Henry fu la figura di spicco degli “Invincibles” della Premier League 2003-2004. Inizialmente era un’ala, poi diventò esterno di centrocampo, infine giocò da prima e da seconda punta. Nessuno ha mai capito bene quale fosse il suo ruolo, ma bastava metterlo in campo e lui illuminava la scena. Sapeva fare tutto: dribbling, tiri dalla distanza, gol da rapinatore d’area, gol di testa, un vero artista del pallone. Un modo incredibile di aprire il piattone e trovare il secondo palo, tanti gol pregevoli in carriera: colpi di tacco, bordate da fuori area, gol davvero eleganti.
Con la maglia dell’Arsenal 228 gol in 337 partite, con il Barcellona 49 in 121 presenze e insieme ad Eto’o e Messi, ha formato il tridente più prolifico di sempre nella Liga Spagnola: insieme nell’anno 2008/2009 hanno infatti segnato ben 72 gol. Insieme a Cristiano Ronaldo e Leo Messi è stato l’unico calciatore a vincere per due edizioni consecutive la prestigiosa Scarpa d’Oro. Termina la carriera negli Usa con i New York Red Bulls. Henry è anche un esempio per molti bambini e adolescenti in difficoltà e un sostenitore della lotta al razzismo. Molte le campagne alle quali si è prestato. Insomma, un signore in campo e fuori. Oggi è un allenatore. Non tanto successo nelle sue prime esperienze, ma vista la carriera da calciatore, basta aspettarlo.