Allegri-Juve un amore mai decollato, i motivi della rottura: dalla Champions allo stile di gioco fino alle diverse idee di mercato

CalcioWeb

Il matrimonio tra Allegri e la Juventus è finito: le due parti si sono dette addio oggi. E mentre si vocifera dei papabili sostituti ci si interroga sui motivi del divorzio. Sicuramente c’erano vedute diverse, opinioni che non coincidevano tra il tecnico livornese e la società. Ma quali sono le vere ragioni per cui si è arrivati alla separazione?

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Nel post-partita di Juventus-Ajax di Champions League, notte dell’eliminazione dei bianconeri dalla competizione europea, Agnelli si era presentato davanti alle telecamere per ribadire la fiducia ad Allegri. Dichiarazioni di facciata, fatte in un momento in cui quella era l’unica cosa giusta e che la gente si aspettava. Ma la verità è che l’addio di Allegri era già deciso dopo quella partita. L’ennesimo fallimento in Europa è stato l’inevitabile segnale che ha portato alla rottura: la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un vaso già colmo dell’insoddisfazione di molti tifosi, ai quali Allegri non è mai andato giù sin dal primo momento. C’è anche da dire che una parte della tifoseria bianconera era con Allegri e le reazioni sui social lo dimostrano. Tanti sono stati i messaggi di saluto affettuoso e di ringraziamento postati dai supporter bianconeri per Allegri.

E allora qual è il motivo? Allegri e la società sicuramente non remavano dalla stessa parte. La delusione per l’eliminazione dalla Champions, il malumore di Ronaldo (a secco dopo i successi internazionali con il Real Madrid), lo stile di gioco, le richieste economiche e di mercato fatte da Allegri. La verità è che tutte queste cose hanno inciso sull’addio, quale ha avuto più rilevanza, quale meno. Per la Juve si chiude un ciclo, un’era. Cinque scudetti consecutivi, due Supercoppe e quattro Coppe Italia non sono bastate ad Allegri per rimanere ancora sulla panchina bianconera. L’unico neo dell’avventura di Allegri sulla panchina della Juventus resta il non aver vinto la Champions, ossessione dei bianconeri dal 1996. La coppa dalle grandi orecchie è per la Juve come la kryptonite per Superman. Le aspettative europee erano alte soprattutto quest’anno dopo l’arrivo di Mister Champions Cristiano Ronaldo. La verità è che nessun giocatore ti dà la certezza di vincere la Champions, nemmeno Messi.

Oggi si chiude il ciclo Allegri e ne inizierà un altro. Accolto dallo scetticismo generale dei tifosi bianconeri, il tecnico è stato rivalutato da una parte dei supporters dopo i successi e i trofei conquistati in Italia. Evidentemente, ciò non è bastato ad un’altra fetta dei tifosi juventini. Non sono mancate nel corso degli anni le critiche al gioco di Allegri. La sua Juve ha espresso sempre un calcio basato più sul sodo e sull’ottenere il risultato che sull’estetica, mai privilegiata dal tecnico toscano. Altra accusa imputabile ad Allegri è sicuramente l’aver snaturato Dybala, arretrandolo nettamente nella manovra. L’argentino è stato sicuramente condizionato nel rendimento da questa novità tattica. Ora, Dybala (prima quasi certo dell’addio) potrebbe anche rimanere se ritenuto pedina fondamentale dal nuovo allenatore. Ultima ma non ultima la questione del calciomercato. Allegri avrebbe richiesto alla società, oltre alla cessione di Dybala, gli addii di Alex Sandro e Cancelo. Richieste anche per quanto riguarda il mercato in entrata. Oltre al già bloccato Ramsey, Allegri avrebbe voluto un altro centrocampista di qualità, Toni Kroos. Chissà se queste richieste hanno influito? Resta ora da vedere soltanto se nelle ultime due gare di campionato questa decisione influirà sulla prestazione della Juve e sulla testa dei calciatori. Allegri cercherà di chiudere al meglio la sua avventura anche se avrebbe preferito farlo in maniera diversa. Per quanto riguarda i motivi della rottura forse ne sapremo di più domani, nella conferenza congiunta di Allegri e Agnelli. Noi abbiamo provato a fare qualche ipotesi e non crediamo di esserci andati poi così lontano.

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