Riparte questa sera la Bundesliga con l’anticipo tra Bayern ed Herta Berlino. Il Borussia Dortmund spera di cambiare il finale della scorsa stagione, quando furono i bavaresi di Kovac a vincere il campionato e la Coppa di Germania. Una rivincita i gialloneri se la sono già presa con la vittoria in Supercoppa. Ma tante sono le storie nella Bundesliga 2019-2020. E proprio l’Herta Berlino, la Die Alte Dame (la Vecchia Signora) è la protagonista di una delle storie più curiose, insieme alla neopromossa Union Berlino. La città torna a dividersi, ma per fortuna solo calcisticamente. Parafrasando il titolo di un film del principe della risata potremmo dire “Herta e Union divisi a Berlino“. Il primo derby è previsto nel fine settimana del 2 novembre, in casa dell’Union. Mentre l’Hertha vuole costruire un nuovo stadio nella parte occidentale della città, l’Union ha già il tutto esaurito nel suo impianto da 22.102 posti in quella est, dove domenica riceverà il Lipsia per lo storico esordio in Bundesliga. E dove 450 fan esporranno le foto dei tifosi defunti – amici e parenti – così che possano essere ricordati.
Per l’attesissimo incontro casalingo con il Borussia Dortmund, in programma sabato 31 agosto, il club ha deciso di affidarsi ad una lotteria per distribuire i biglietti. Era dal 2009, quando retrocesse l’Energie Cottbus, che una società dell’ex Germania Est non partecipava alla Bundesliga. Promossa lo scorso maggio grazie ai playoff vinto contro lo Stoccarda per la prima volta in Bundesliga, l’Union arriva da Koepernick, quartiere della ex Berlino Est. E anche quando c’era il muro ha continuato a chiamarsi Union. Una squadra alternativa, come i suoi tifosi che durante il Mondiale avevano trasformato lo stadio in un salotto dove portarsi il divano e vedere le partite.
L’Hertha è alla settima stagione nel calcio che conta, ha un nuovo allenatore, un nuovo investitore e speranze di qualificazione europea dopo anni non spettacolari. I due derby si preannunciano caldi, come tutto il campionato. La Bundesliga è tornata. Non resta che sederci e goderci lo spettacolo, magari stavolta non da un divano nello stadio dell’Union Berlino.