Aria pesante in casa Fiorentina dopo l’ennesima sconfitta, questa volta in casa del Torino. La dirigenza, che già da settimane guarda con particolare attenzione alla situazione allenatore, inizia a perdere davvero la pazienza. In tal senso, le parole a fine gara da parte del presidente Commisso sembrano abbastanza eloquenti.
“Fiducia massima è una parola grossa – afferma il numero uno viola – Bisogna guardare giorno dopo giorno qui perché io devo fare quello che è giusto per la Fiorentina, speriamo di recuperare nella partita contro l’Inter. Contro il Cittadella credo che abbiamo fatto la nostra migliore partita. Oggi credo che ci siamo rifatti negli ultimi venti minuti del secondo tempo ma il primo tempo non è stato bello. Non ho ancora parlato con la squadra ma torneremo in treno insieme verso Firenze. Sono arrabbiato con tutti, anche con me stesso perché mi aspettavo un’altra cosa. Sono venuto a Firenze a fare cosa, delle interviste? Siamo qui per vedere belle partite con mia moglie e mio figlio e non mi è piaciuto oggi il primo tempo, mi aspettavo un’altra cosa. La classifica mi fa paura. Mancano ancora quattro partite alla fine del girone di andata.
“Noi dobbiamo fare un minimo di venti-ventidue punti da qui alla fine dell’andata per essere più contenti. Non dobbiamo andare in Champions ma restare in serie A. Io l’ho detto dal primo giorno che sarebbe un fallimento grossissimo se arrivassimo peggio dell’anno passato. Mi aspetto molto di più, forse non di arrivare in Europa ma di fare molto di più di quanto fatto l’anno passato. Qualche intervento sul mercato? Può darsi. Dobbiamo parlare tutti insieme e vedere come possiamo aiutare di più la squadra”.
“Sono arrabbiati ma sono vicini e hanno fiducia” dice Montella riferendosi ai dirigenti viola. “Nel primo tempo siamo stati poco fluidi e poco sereni, il Torino ha fatto più di noi in attacco creando un paio di occasioni. Ho visto una squadra più reattiva e con più qualità nel secondo tempo, in cui abbiamo creato occasioni concretizzandole solo alla fine. La testa ha fatto la differenza, la voglia di non perdere, di essere più sereni. Venivamo da tre sconfitte, questa è la quarta: il pareggio poteva essere il risultato più giusto”.