Tanti sono i calciatori destinati a grandi carriere finiti poi malissimo. E’ difficile però farlo quando hai soltanto 23 anni. E’ questo il caso di Charlie Scott, ex promessa del Manchester Utd. Il classe ’97 si è ritrovato a giocare nel Newcastle Town, club all’ottavo livello del calcio inglese. Giovanili con i Red Devils, grande amicizia con Marcus Rashford, poi il declino. Ora si alza alle 5:30 e va a lavorare in cantiere. Scott lo ha raccontato a ‘The Athletic’; “Sono stato allo United per 3/4 della mia vita, ma poi è finita. Ed è in quel momento che sono andato in depressione. Sono passato dalle stelle, fare parte di un club come lo United, alle stalle, senza assolutamente nulla. Mi sono ritrovato senza un centesimo, ho speso tutti i miei soldi in stupidaggini. Bevevo, ma soprattutto scommettevo e andavo al casinò, quelle str***ate lì. L’addio allo United mi ha colpito, in tutti gli ambiti. Continuavo a pensare cosa avrebbero pensato le persone di me. Mi sentivo come se tutti mi ritenessero un fallito, essere allo United per 14 anni e poi andare a finire a giocare a calcio a livello locale. Il Newcastle Town è la squadra del posto dove vivo, ma ero preoccupato che mi guardassero come ‘quello che poteva diventare qualcuno, ma ha buttato tutto all’aria’”.
A sostenerlo c’è sempre quel Marcus Rashford che invece ce l’ha fatta: “Abbiamo fatto tutte le giovanili assieme e siamo ancora buoni amici. Marcus mi manda sempre messaggi per sapere come sto e ci vediamo una volta a settimana. Per lui non è cambiato nulla, quando aveva 15 anni era esattamente come ora che è una superstar. Ed è stato sempre molto comprensivo, mi dice spesso ‘non capisco come tu sia finito in questa situazione’. Ma me lo dicono talmente in tanti che a volte rende la situazione persino peggiore”.