Con 112 reti è il terzo marcatore di sempre della Sampdoria, dietro a Roberto Mancini (171) e Gianluca Vialli (141). Stiamo parlando di Francesco “Ciccio” Flachi. Nato a Firenze, cresce nell’Isolotto. Segna più di 150 gol e viene chiamato dalla Fiorentina. A dire la verità non andò proprio così. A rivelarlo fu lo stesso ex attaccante in un’intervista a ‘CalcioNapoli24’: “La nonna mi dava cinquemila lire ad ogni gol segnato. Ai tempi dell’Isolotto le portavo via la pensione. A 12 anni ero praticamente del Napoli. Moggi chiamò a casa e chiese i miei dati a mia madre. Lei scoppiò a piangere, A quell’età non era facile lasciare andare via un ragazzo dalla propria casa. Mio padre temporeggiò e si mise d’accordo con la Fiorentina“. Nel 1993 corona il sogno di giocare per la squadra della sua città, ma è ancora giovane. Poco più di 30 presenze in 3 stagioni, con 4 gol. Poi il Bari e l’Ancona, dove inizia a segnare con una certa regolarità. Nel 1999 passa alla Sampdoria, dopo un’altra stagione in viola in cui non vede mai il campo. Una rosa fortissima allora quella della Fiorentina.
In Liguria scrive pagine memorabili. Celeberrimi i suoi gol in sforbiciata. Ma si ricordano anche periodi bui. Due mesi di squalifica per calcioscommesse nel 2006. Poi il declino. Forse colpa di quell’episodio, ritenuto sempre ingiusto. E di quello che succede dopo Flachi si prende ogni responsabilità. Nel febbraio 2007, viene trovato positivo alla cocaina e squalificato per 16 mesi, che divennero poi 24. Il 19 dicembre 2009 viene trovato nuovamente positivo alla cocaina. Chiesta la radiazione, ottiene una squalifica di 12 anni che di fatto interrompe definitivamente la sua carriera.
In Nazionale conta una sola convocazione e nessuna partita giocata. Dopo il ritiro dal mondo del calcio, ha aperto a Firenze un ristorante, il ‘Flet’, con l’amico Luca Saudati (ex attaccante), chiuso però nel 2014. In seguito cambia direzione, ma non settore, ed apre, sempre a Firenze, zona Ponterosso, una paninoteca, ‘Panino di Categoria’. Fa parte delle “Glorie Viola”, squadra formata da calciatori che hanno giocato nella Fiorentina e che adesso scendono in campo per beneficenza. Ha interpretato il ruolo di sé stesso in una puntata della webserie di Michele Coppini “Calcio all’Italiana” nel 2015.
Un altro aneddoto è stato rivelato in un’intervista a ‘Calciomercato.com’: “Carparelli indossava spesso una maglia anti-Samp. Nei giorni precedenti al derby di Genova, Mirko Conte ci disse: ‘Lasciatelo a me, ci penso io!’. Novellino prima della partita lo invitò a ragionare. Ma a dieci minuti dalla fine Conte entrò in scivolata su Carparelli, che era partito sulla fascia, scaraventandolo oltre i cartelloni pubblicitari. Poi gli urlò: ‘Adesso la magliettina non te la metti più‘”.