C’eravamo lasciati così: Allianz Stadium, porte chiuse. E ricominciamo da lì. La prima gara post pandemia in Italia è Juventus-Milan, semifinale di ritorno di Coppa Italia. La partita finisce 0-0 e premia i ragazzi di Sarri, che passano in finale ed incontreranno mercoledì 17 una tra Napoli e Inter, che si sfidano domani.
La partita. Sessanta secondi e Douglas Costa fa la barba al palo. La partenza non fa presagire nulla di buono per il Milan, anche per come prosegue il match. La Juve, infatti, c’è, corre e produce, il Milan sta a guardare, soffre, aspetta e si fa schiacciare. Ma glielo hanno detto che la quarantena è finita? Probabilmente no. E infatti Rebic torna a casa. Euforico ed eccitato per il rigore fallito da Ronaldo, decide di cambiare sport e dedicarsi al Karate. Orsato tira fuori il giallo, poi ci pensa e alza il rosso. Partita finita per l’attaccante rossonero e Milan costretto all’inferiorità numerica fino al termine. Ma, come detto prima, c’è il penalty per la Juve. Conti allarga il braccio, Orsato va al Var e concede rigore, Ronaldo angola troppo e prende il palo pieno. Poi il rosso a Rebic, come detto. Succede tutto in pochissimi secondi. Un elettroshock! Ma ci mancava, mancava a tutti. La ripresa è più tranquilla, ma era prevedibile. I ritmi si abbassano e il Milan ha la possibilità di uscire un po’ fuori la testa. Le occasioni non mancano, i cambi iniziano a moltiplicarsi, il risultato non si schioda. Finisce 0-0. La Juve in finale, ma il primo gol post pandemia è rimandato…