“Il governo è sempre stato assente, benché il nostro gettito fiscale sia importantissimo. Una volta c’erano gli schiavi, voi credete che gli schiavi siano finiti? No, siamo tutti ancora schiavi, di una situazione chi più chi meno non piacevole. In casa, in ufficio, nella vita comune, nel non essere protetti in maniera fantastica, nel non essere dei pensionati felici”.
“Molta gente soffre, non riesce ad arrivare a fine mese. Questa è una storia che è peggiorata ma che è sempre esistita. Quale è la panacea per far stare calmi e buoni tutti? Il calcio”. Sono le dichiarazioni del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis in riferimento alla richiesta del mondo del calcio a rateizzare le tasse, a margine della presentazione al salone d’onore del Coni del volume ‘Codice di Giustizia Sportiva Figc’ dell’avvocato della Federcalcio Giancarlo Viglione (edito da Giuffrè Francis Lefebvre).
“Lo Stato non è stupido, lo Stato lo sa, però lo ignora, perché altrimenti dovrebbe fare in modo che le leggi sulla modernizzazione del calcio si realizzassero in cinque minuti. Ci vuole pochissimo per cambiare il calcio, visto che è malato ovunque. I conti non tornano”, le dichiarazioni del patron del Napoli.
“Il calcio è malato dall’alto. Perché quando uno non vuol capire che non ci sono sufficienti risorse per poter andare avanti con questa tipologia di campionati, e non si vuole fare la rivoluzione copernicana perché poi bisogna essere rieletti, questo è un problema di tutti quelli che sono sottoposti a rielezione. Nel mondo della politica, dell’industria, dei sindacati e dello sport. Nel mondo dello sport purtroppo la sorveglianza è latente e la volontà di voler modificare e crearsi delle antipatie è difficile trovarla”.
Sul caso che ha travolto la Juventus: “non ne parlo. Ci penseranno i magistrati, che stanno verificando. Non è compito mio, ma mi dispiace che il calcio, ma non è solo un problema italiano, non sia poi portatore sempre di quei valori che dovrebbero essere d’esempio per le nuove e le giovani generazioni. Se può essere una nuova Calciopoli? Non sta a me stabilirlo”.