Milan, retroscena Donnarumma: l’addio e Maldini, così sarebbe finito alla Juventus

Enzo Raiola rivela un retroscena sul'addio di Gigio Donnarumma al Milan: il portiere della Nazionale sarebbe potuto andare alla Juventus

CalcioWeb

L’addio di Gigio Donnarumma al Milan è stato piuttosto burrascoso. Ogni qualvolta che il portiere del PSG torna a San Siro, infatti, piovono fischi, anche con la Nazionale. Donnarumma, per la prima volta, affronterà il Milan da avversario mercoledì sera, nella sfida di Champions League che metterà di fronte il PSG e i rossoneri con in palio punti pesantissimi per la qualificazione agli ottavi.

Con un timing a dir poco perfetto, Enzo Raiola, fratello del compianto Mino Raiola, ha svelato un retroscena proprio sull’addio di Donnarumma al Milan, avvenuto a parametro zero ma, a quanto dichiarato, non per volontà dell’entourage del calciatore.

Il retroscena Raiola

Nei tanti appuntamenti avuti per parlarne col club l’indicazione di Mino ai rossoneri era sempre stata questa: non porteremo via il ragazzo a zero euro ma vorrebbe che il Milan si qualificasse alla Champions League“, ha dichiarato Raiola intervistato da “Tuttosport”. Dunque, per quale motivo le trattative per il rinnovo sono saltate e il Milan ha lasciato andare via il calciatore a zero?

Tutto cambiò a Genova, dopo un incontro con la dirigenza. “I rapporti fin lì erano stati tranquilli, poi Maldini e Massara ci dissero: ‘non siamo qui per il rinnovo, ma per altro: per noi il capitolo Gianluigi è chiuso perché abbiamo già trovato il sostituto (Maignan, ndr). A Gigio crollò un macigno sulla testa“, ha rivelato Raiola aggiungendo: “a gennaio avevamo rifiutato offerte per non tradire il Milan (visto che a giugno il giocatore sarebbe stato svincolato, ndr), a parte la Juve che avrebbe sistemato la situazione con uno scambio o un conguaglio e dove saremmo andati solo se il Milan non fosse andato in Champions e avesse guadagnato dalla cessione soldi per il bilancio, non avevamo altro in mano“.

A quel punto arrivò il PSG.Tutte le big erano già sistemate, anche il PSG che da poco aveva rinnovato con Keylor Navas. Ma Mino ha voluto lo stesso giocarsi la carta con Nasser Al-Khelaifi che, una volta capito che Gianluigi fosse libero, davanti a noi ha preso il telefono, chiamato Leonardo per dirgli: ‘prendimi Donnarumma’. – racconta Raiola prima di concludere – Prima del primo rinnovo poteva andare in 4-5 grandissime squadre, dopo quattro anni quelle squadre non c’erano più. Intanto il Milan non si sapeva dove sarebbe andato a finire e, nonostante questo, non aveva preso impegni con nessuno. Aspetta, aspetta e poi il Milan non ha voluto aspettare lui“.

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