Maglia azzurra, centravanti cercasi: Conte tiene d’occhio Pavoletti

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In vista del prossimo Europeo, Antonio Conte è ancora alla ricerca di una prima punta alternativa a Pellè: Pavoletti potrebbe essere il nome giusto

Tra meno di sei mesi sarà Europeo per la nazionale azzurra che, considerato il novero delle ventiquattro qualificate, partirà come outsider. Antonio Conte ha le idee parzialmente chiare per quel che riguarda i 23 da portare in Francia per cercare l’assalto al titolo continentale ma, come ovvio che sia in questi casi, alcune carte sono ancora tutte da scoprire. E’ principalmente all’attacco che ci riferiamo dove, ad oggi, l’unico punto realmente fermo sembra essere Graziano Pellè del Southampton. Ed è proprio al ruolo di prima punta che vogliamo qui concentrarci.

Oltre a Pellè, difatti, il Ct azzurro porterà con sé un altro centravanti, che possa fungere da alternativa. All’inizio della sua avventura sulla panchina dell’Italia, Conte aveva puntato forte, in questo ruolo, su Ciro Immobile. L’attaccante campano, però, nel giro di un anno e mezzo si è completamente smarrito, dopo le prodezze vissute con la maglia del Torino. Emigrato all’estero, al Borussia Dortmund prima ed al Siviglia dopo ha toppato pesantemente, non solo per causa sua. Ad oggi pare essere fuori dai giochi e solamente un netto cambio di rotta, magari frutto di un ritorno in Italia nell’attuale sessione di mercato invernale, potrebbe rilanciarlo. Per le ultime partite è stato chiamato Stefano Okaka, che sta facendo cose molto buone all’Anderlecht. E poi? Poi ci sarebbe Manolo Gabbiadini, sul quale pesa però l’enorme handicap del ruolo di eterna riserva e che, di fatto, una vera prima punta non è.

Ci sarebbe da smarrirsi, se non fosse che proprio alla Serie A dovrebbe guardare Conte per trovare un ‘numero 9‘ di tutto rispetto. Nello specifico, il suo sguardo dovrebbe rivolgersi al Nord, dalle parti di Genova, sponda rossoblu. Evidente il riferimento a Leonardo Pavoletti, classe 1988. Prima punta di mestiere, Pavoletti sta provando a tenere a galla il Genoa con i suoi goal. A vederlo giocare, chi ama i centravanti non può che applaudire il ragazzo: movimenti importanti in area di rigore, bravo anche nelle sponde ma, soprattutto, un fiuto del goal decisamente non comune. Non parliamo certo di un ragazzino di primo pelo, considerato che ha da poco compiuto 27 anni. Questo non deve però essere pregiudiziale nel prenderne in considerazione la candidatura per il prossimo Europeo.

Pavoletti è uno che ha fatto, eccome, la gavetta. E’ partito dai polverosi campi della Serie D, con l’Armando Picchi, per poi salire in Lega Pro e, quindi, in Serie B. Una sorta di girovago del Belpaese, considerato che ha vestito le casacche di Viareggio, Pavia, Juve Stabia, Casale, Lanciano e Sassuolo. Con i neroverdi, dopo 11 goal segnati alla prima esperienza in B, ha conquistato la promozione nella massima serie. Qui, però, è rimasto chiuso dalla concorrenza di Zaza e compagnia, venendo rispetto nel mondo cadetto dove, con addosso la maglia del Varese, ha messo assieme la bellezza di 24 segnature. Insomma, pareva tutto pronto per il ritorno al Sassuolo ed il lancio definitivo in Serie A ma, dopo pochi mesi, Leonardo è stato ceduto, stavolta in via definitiva, al Genoa.

In rossoblu, dal gennaio al giugno 2015, in 6 mesi, tra qualche infortunio di troppo, ha segnato 6 reti in 10 partite. Numeri importanti, già però superato nell’annata in corsa: 11 le presenze e ben 7 le reti. Il Genoa, se non è ancora affondato, lo deve a Pavoletti. Un centravanti d’area di rigore che, se servito a dovere, difficilmente perdona. Abile con i piedi ma anche di testa, non chiedetegli dribbling o chissà quali acrobazie: di mestiere fa il centravanti e la fa bene, molto bene. Ecco perché Conte ha il dovere di tenerlo in considerazione e, di questo passo, siamo certi che il commissario tecnico una chance gliela darà pure. E curioso sarebbe anche, senza nulla togliere al Genoa, vederlo giocare in un club di vertice del calcio italiano. Tra qualche mese ne sapremo di più, nel frattempo Pavoletti ha solo da pensare alla cosa che, più di ogni altra, gli riesce meglio: segnare. La maglia azzurra, di questo passo, arriverà.

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