Il caso Donnarumma continua a far discutere in casa Milan, ma qualcosa sembra non tornare. C’è puzza di bruciato dietro questa questione, talmente paradossale da sembrare creata ad arte. Mino Raiola, dopo il caos andato in scena in estate in merito alla questione rinnovo, ha innescato una nuova ‘bomba’. Il noto agente del portierone classe 1999 sostiene che ci sia stata “violenza morale” sul giocatore al momento della firma sul rinnovo e per questo avrebbe chiesto l’annullamento del contratto. Da qui la querelle recente con il Milan che tenta di difendersi dalle accuse. Mah… tutto un po’ strano. A qualche mese dalla firma, viene fuori solo adesso questa presunta “pressione”? E sopratutto, Raiola non avrebbe motivo di alzare questo polverone, l’annullamento del contratto è una palese assurdità, qualcosa che non avverrà mai. Una trama che non convince affatto.

Paradossalmente convince maggiormente il retroscena che sta prendendo piede dopo questa incredibile questione. Il Milan, come rivelato a più riprese da Fassone, potrebbe cedere un big per appianare i conti del club, conti in netta difficoltà. La società non sa ancora come ripagare il debito con Elliott, inoltre l’Uefa sembra essere in procinto di bocciare il Voluntary agreement e l’ad rossonero ha spesso dichiarato: “potrebbe partire qualche big in caso di fallimento del progetto Champions”. Ebbene, questo progetto è già praticamente fallito. Ma quale calciatore del Milan farebbe incassare qualcosa di notevole al club? Il più prezioso è senz’altro Donnarumma, solo che (avrà pensato Fassone) “se vendo Gigio qui succede il pandemonio”. Non se si crea un bel caso ad hoc per far sì che la cessione sia motivata. Quale versione fila maggiormente? A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina.