Buon compleanno, Zar. L’uomo del giorno di oggi è Pietro Vierchowod, compie 60 anni “il difensore più veloce del mondo”, come lo definì Enzo Bearzot, il Ct di quell’Italia iridata a Spagna 1982 di cui fece parte anche l’ex calciatore, ma da “spettatore” anche a causa di un infortunio alla caviglia.
Nato a Calcinate, in provincia di Bergamo, il 6 aprile del 1959, deve il suo soprannome (Zar) al padre Ivan Lukjanovic Verchovod, un soldato dell’Armata Rossa originario di Kiev. Marcatore implacabile e fisico da Hulk, come lo ribattezzò Diego Armando Maradona, sbocciò calcisticamente nel Como, con cui vinse, di seguito, un campionato di C1 e uno di B. Nel suo palmares, piuttosto ricco, ci sono due scudetti, uno con la Roma (1982-1983) e uno con la Sampdoria (1990-1991), quattro Coppe Italia sempre con i blucerchiati e due Supercoppe Italiane (con la Samp nel 1991 e con la Juventus nel 1995). In campo internazionale, vanta la Coppa delle Coppe 1989-1990 con la Sampdoria e la Champions League con la Juventus nel 1995-1996. Con l’Italia, 45 presenze e 2 reti, l’ultima delle quali – realizzata a 33 anni, 11 mesi e 18 giorni (il 24 marzo 1993 in Italia-Malta) – lo ha reso per diversi anni il marcatore più anziano nella storia della Nazionale.
Meno importante la sua carriera da allenatore, iniziata nel 2001 al Catania in C1 e proseguita con i passaggi a Firenze e Trieste. Anche esperienze estere nel suo percorso, in Ungheria con l’Honved e in Albania con il Kamza