Lecce, il presidente Sticchi Damiani a 360°: dallo stadio al calciomercato fino alla nuova Serie A

Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, si racconta in un'intervista a "La Gazzetta dello Sport": dallo stadio al calciomercato fino alla nuova Serie A
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Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, si racconta in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport“: dallo stadio al calciomercato fino alla nuova Serie A. Un doppio salto che fa ancora emozionare i tifosi salentini: “I risultati di questi anni hanno fatto rifiorire l’amore per i colori giallorossi. La gente è felice del viaggio che stiamo facendo, ci sostiene. Noi, di contro, siamo sempre stati onesti e trasparenti con loro”.

Primo passo la ristrutturazione dello stadio “Via del Mare”, i lavori sono già partiti. Questo il commento di Sticchi Damiani: “Sono partiti i lavori, un primo blocco da 4 milioni per migliorare l’impianto. Vogliamo poi vedere dal 5 luglio, alla scadenza del bando per la gestione dello stadio a cui non parteciperemo, cosa farà il sindaco Carlo Salvemini. Noi abbiamo un ambizioso progetto da proporre”.

Il presidente del Lecce svela alcuni nomi per il mercato: “Il d.s. Meluso sta lavorando per Burak Yilmaz del Besiktas ed Ertugrul Ersoy del Bursaspor. Su Dragowski vediamo, ma noi in porta abbiamo Vigorito, per me gioca lui. Intanto abbiamo chiuso per Vera, terzino sinistro colombiano del 1999. Davanti arriveranno due attaccanti, uno può essere appunto Burak. E vorremmo investire su 2-3 giovani di proprietà”.

Su Pinamonti, Sticchi Damiani aggiunge: “I rapporti con la dirigenza dell’Inter sono splendidi. Pinamonti? Magari da luglio ne parleremo”.

Liverani ha rinnovato fino al 2022, questo il commento di Sticchi Damiani: “L’annuncio è stato fatto un momento così delicato per sottolineare la solidità del nostro rapporto, umano prima che professionale. Fabio è un predestinato, sono curioso di vederlo confrontarsi in Serie A”.

La campagna abbonamenti sta volando e Sticchi Damiani non nasconde il suo desiderio: “Sarebbe bello battere il record storico, quello del primo anno di A con lo stadio nuovo. Era il 1985 e ci furono oltre 13 mila abbonati. Daremo priorità a chi ha solo il Lecce nel cuore, a coloro i quali ci hanno seguito fino dalla C”.

La Serie A è un banco di prova tosto per il Lecce e Sticchi Damiani lo sa: Complicata sotto ogni punto di vista. I ricavi sono quattro volte superiori alla B, ma anche i costi sono superiori. Ci siamo dati un primo budget e un secondo in base a una serie di variabili. La società è un gioiello dal punto di vista economico-finanziario, il piccolo debito è già stato ripianato con un aumento di capitale grazie al lavoro che svolgiamo io, René De Picciotto, Corrado Liguori, Alessandro Adamo e la famiglia Carofalo. Credo che De Picciotto, anche per i fortissimi investimenti che sta portando avanti sul territorio, potrà crescere come peso all’interno della società”.

Un paio di battute su questioni di contorno, a partire dalla Superchampions: “Ammazzerebbe il nostro campionato. Dobbiamo salvaguardare l’italianità”. Un giudizio anche sull’ultima Serie B con tutti i delicati casi di questa stagione: “Sportivamente un bel campionato, per quanto riguarda invece la parte politica dico che quando si prendono decisioni nel caos e nell’emergenza, si sbaglia sempre. Ma non mi sento di condannare qualcuno. Eppure credo che i controlli a monte vadano aumentati”.

Infine, Sticchi Damiani svela il retroscena sulla mancata cessione di Lucioni al Sassuolo a gennaio: “Io e De Picciotto salimmo sul suo aereo privato per il volo Milano-Brindisi. “Io sono l’unico che non venderebbe Lucioni” gli dissi. De Picciotto mi ascoltò e dopo qualche minuto cambiò idea e mi disse di non cederlo. In senso assoluto De Picciotto dà sempre forza e serenità a tutti i soci. Tra l’altro io sono legato a Lucioni perché fui il suo legale nella causa contro la squalifica di 4 anni, poi ridotta a uno, per doping”.