Un passaggio, per verti versi, quasi ‘naturale’, dettato dalle esigenze e dagli sviluppi dell’economia mondiale. Se la Serie A vuole mantenere il passo dei grandi campionati europei ha bisogno di forze ‘esterne’. Da ormai un po’ di anni, anche il nostro campionato ha conosciuto investitori e proprietari stranieri, o comunque con proprietà residenti all’estero. Se la trattativa della Samp da Ferrero al gruppo Vialli dovesse andare in porto, saranno otto i club calcistici di Serie A su 20 ad essere posseduti da società straniere che hanno sede in veri e propri paradisi fiscali.
Al calcio professionistico e al matrimonio, diretto o indiretto, con i paradisi fiscali, è dedicata l’inchiesta multimediale del ciclo ‘Fiume di denaro‘ oggi sul Sole 24 Ore e che vedrà ampi approfondimenti su IlSole24Ore.com. Domani parte il campionato di Serie A e già domenica si giocherà il primo derby tutto lussemburghese alla stadio Dacia Arena di Udine. Già, perché Udinese e Milan sono di proprietà di società che hanno sede in Lussemburgo. A loro si aggiungono Juventus, vincitrice dello scudetto, controllata dall’Olanda; Inter, al quarto posto, di proprietà di entità lussemburghesi e delle Isole Cayman; Roma, anch’essa radicata nel Delaware; Bologna, che fa capo a società lussemburghesi e dell’onnipresente Delaware; Fiorentina è nelle mani della italiana New Acf Fiorentina, controllata a sua volta completamente dalla Columbia Soccer Venture Llc, costituita il 17 maggio 2019 in Delaware.