L’uomo del giorno di oggi di CalcioWeb è l’ex portiere italiano Enrico “Ricky” Albertosi, che compie 80 anni. Protagonista della maglia azzurra, con cui è stato campione d’Europa nel ’68 e vice campione del Mondo nel ’70, ha vinto lo scudetto con il Cagliari di Riva ed è considerato tra i migliori italiani di sempre nel suo ruolo.
Almeno tre flash della sua vita e della sua carriera sono scolpiti nella mente di tanti tifosi. Primo, il Mondiale del 1966, quando era in porta nella Nazionale di Mondino Fabbri, in Inghilterra. Al ritiro di Durham, nel Nord dell’Inghilterra, lui era giovane e un po’ guascone, ma era già un portiere molto bravo. Era stato il terzo di Buffon e Mattrel ai Mondiali del Cile e aveva conquistato il posto di titolare in una Nazionale divorata dai dualismi fra i fautori del calcio catenacciaro e dei loro avversari, gli amanti del football esteticamente piacevole: in due parole i seguaci della tattica del contropiede dell’Inter e quelli che amavano il gioco di Rivera e dei suoi ghirigori che entusiasmavano gli esteti.
Poi in finale nel ’70, contro il Brasile di un inarrivabile Pelè, Albertosi ne prese quattro e il titolo andò ai Sudamericani con altri (immeritati) pomodori al rientro a Roma, per la squadra di Valcareggi. Quand’era al Milan Albertosi fu protagonista dello scudetto della stella milanista con Liedholm, ma anche dei tempi di Nereo Rocco che una volta fece una sceneggiata da cinema col portiere ormai anzianotto. Lo vide in mutande nello spogliatoio e, dato che l’inverno era freddo e si potevano prendere dei malanni o beccarsi infortuni muscolari, lo costrinse a procurarsi un paio di mutandoni di lana e a indossarli immediatamente. Erano altri tempi e Albertosi, appassionato di cavalli e di “scommesse”, poi fu al centro di uno scandalo che lasciò il segno nel nostro calcio.
In una partita, a Genova, si fratturò il setto nasale e l’attaccante Lojacono prese il suo posto in porta, perché non c’erano – come oggi – le sostituzioni. Nel 1961 esordì in Nazionale contro l’Argentina al posto di Buffon (Lorenzo, non Gigi che non era nato). Nel 1968 era il secondo di Dino Zoff agli Europei giocati a Napoli e Roma: l’Italia vinse il titolo continentale che gli appartiene, sia pure da riserva. Al Milan arrivò a 35 anni e vinse lo scudetto con 40 primavere sulle spalle. Dopo 532 presenze in serie A venne squalificato per due anni a seguito dello scandalo del calcio scommesse.
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